Tecla Insolia trionfa ai David: il film che l'ha resa iconica è su RaiPlay

Tecla Insolia ha vinto un importantissimo premio ai David di Donatello 2025: su RaiPlay potete recuperare il film che l'ha resa veramente iconica, ecco quale e soprattutto perché vale la pena vederla (o riscoprirla).

Tecla Insolia ha appena scritto una pagina importante della sua carriera. Nella serata dei David di Donatello 2025 ha conquistato il premio come Miglior Attrice Protagonista per la sua intensa interpretazione ne L’Arte della Gioia, la miniserie evento diretta da Valeria Golino. Tra l'altro, proprio la serata di ieri, ha avuto un punto debole ben evidente. Il suo straordinario talento era già emerso anni fa in una produzione Rai che l’aveva fatta conoscere al grande pubblico e che oggi possiamo considerare il vero trampolino di lancio della sua carriera di attrice.

Stiamo parlando de La bambina che non voleva cantare, breve fiction ispirata alla vita della cantante Nada. Una storia potente, toccante, che ha messo in luce non solo la voce, ma anche l'anima di Tecla. In quel ruolo, Insolia era riuscita a dare forma e profondità a un personaggio complesso, fragile e determinato. Un’interpretazione che aveva colpito pubblico e critica, segnando l’inizio di un percorso artistico che oggi la vede tra i volti più promettenti del panorama italiano.

tecla david
Tecla Insolia ai David di Donatello

"La bambina che non voleva cantare": il film che ha rivelato il talento di Tecla Insolia prima dei David

La bambina che non voleva cantare è un film andato in onda su Rai 1 nel 2021. Firmato da Costanza Quatriglio alla regia, è liberamente ispirata al libro autobiografico Il mio cuore umano di Nada Malanima. La storia si apre nella campagna toscana degli anni Sessanta, in un piccolo mondo fatto di silenzi, sofferenza e musica. Al centro del racconto, l'infanzia e l'adolescenza della piccola Nada, un personaggio che ha saputo unire la forza dell'arte alla necessità di sopravvivere in una realtà familiare segnata dalla malattia e dalla fragilità emotiva.

Nada cresce accanto a una madre, Viviana, interpretata con straordinaria intensità da Carolina Crescentini, che lotta contro la depressione e riversa sulla figlia tutte le sue speranze di rinascita. È proprio Viviana a spingere la giovane a prendere lezioni di canto, nonostante Nada sia inizialmente riluttante, chiusa in una timidezza che sembra insormontabile. Ma quella voce, unica e vibrante, riesce ad aprirsi un varco, portandola prima alla vittoria in alcuni concorsi locali e poi, incredibilmente, sul palco del Festival di Sanremo nel 1969. A soli 15 anni, canta Ma che freddo fa, brano che diventa un successo clamoroso e che sancisce il suo ingresso nel mondo della musica italiana.

Nel ruolo di Nada adolescente c’è Tecla Insolia, affiancata da Giulietta Rebeggiani che interpreta la cantante da bambina. La loro interpretazione crea un continuum emozionale che dà corpo e verità alla figura di Nada. Insolia in particolare offre una prova attoriale matura, sfumata, intensa. La sua capacità di raccontare la sofferenza, la determinazione e il desiderio di libertà con uno sguardo, un silenzio o un gesto ha fatto parlare di lei come di una delle rivelazioni più sorprendenti del piccolo schermo. Accanto a loro, un cast d’eccezione: oltre a Crescentini, ci sono Sergio Albelli, Paolo Calabresi, Nunzia Schiano. Ma è la regia di Quatriglio a dare una direzione poetica all’intero progetto, alternando realismo e sensibilità, musica e introspezione, riuscendo a catturare l’essenza di un’epoca e di una giovane donna in bilico tra dovere e passione.

Perché vale la pena vederlo

Il film prodotto da Picomedia in collaborazione con Rai Fiction non è solo un biopic. È un viaggio nelle emozioni, nelle ferite e nella rinascita. È un racconto che parla di arte come salvezza, di talento come urgenza, e di famiglia come terreno di conflitto e amore. Con questa interpretazione, Tecla Insolia ha fatto capire che il suo posto nel mondo dello spettacolo non è legato soltanto alla musica. Per lei, infatti, c'è posto anche nella recitazione. L'artista è capace di raccontare l’animo umano proprio interpretando un personaggio grande come Nada e soprattutto reale.

Il David di Donatello vinto ieri per L’Arte della Gioia non fa che confermare quello che in molti avevano già capito guardando La bambina che non voleva cantare. Siamo, infatti, davanti a un’artista completa, destinata a lasciare il segno. Il film va visto almeno una volta nella vita, oltre che per la bellissima interpretazione di Tecla Insolia, anche perché mostra la musica come un inno salvifico. Un modo, infatti, per mostrare che attraverso la musica ci si può salvare e trovare la propria strada, nonostante tutto.