L'uso del cellulare è sempre più comune, e parte della vita quotidiana di ciascuno di noi: ma può essere vietato, nell'orario di lavoro, dal datore? Ecco la risposta e la spiegazione dell'esperto.
Nel diritto italiano, il datore di lavoro esercita specifici poteri che gli consentono di organizzare, dirigere e controllare l’attività dei dipendenti, sempre nel rispetto delle leggi e della dignità individuale. Il potere direttivo consente di impartire ordini e organizzare attività e turnazioni, ma non può essere esercitato in modo arbitrario. Fondamentale è che la dignità, la sicurezza e i diritti dei lavoratori vengano sempre tutelati. Il potere di controllo permette al datore di verificare il rispetto delle regole aziendali, pur dovendo garantire la privacy e la dignità del personale, limitando ad esempio l'uso indiscriminato di strumenti come la videosorveglianza.
Il potere disciplinare autorizza a sanzionare i comportamenti scorretti, purché le misure adottate siano proporzionate e rispettose delle procedure previste dai contratti collettivi. Infine, il potere organizzativo consente di disporre dei fattori produttivi, forza lavoro inclusa, per il raggiungimento degli obiettivi imprenditoriali. Questi poteri trovano fondamento negli articoli 2086 e 2094 del Codice Civile e nell’articolo 41 della Costituzione, che sancisce la libertà di iniziativa economica privata entro i limiti dell’utilità sociale e della tutela della dignità umana.
Il datore di lavoro può vietare l'uso del cellulare in ufficio? Ecco la risposta
A supporto dell’esercizio di tali poteri, il regolamento aziendale assume un ruolo cruciale. Si tratta di un documento che definisce le norme interne e indirizza il comportamento dei dipendenti, regolando aspetti come la gestione degli orari, l'uso degli strumenti aziendali e il rispetto delle procedure di sicurezza. È proprio il regolamento aziendale la 'chiave' della risposta alla domanda posta all'inizio dell'articolo, sull'uso del cellulare in ufficio. Nonostante lo smartphone faccia sempre più parte della nostra vita quotidiana, personale e anche professionale, il datore di lavoro può vietare l'uso di questo oggetto in determinate ore, o durante l'intero orario lavorativo. Lo può fare, però, per l'appunto, solo se questo viene esplicitamente scritto nel regolamento aziendale.
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A spiegarlo, è stato anche un noto esperto di diritto del lavoro, il dottor Riccardo Onano. Onano ha spiegato, in effetti, che è necessario che i lavoratori siano a conoscenza di questa regola. Per esserlo, è indispensabile che il regolamento sia facilmente accessibile a tutti i dipendenti, utilizzando strumenti come intranet o email aziendali, e, magari, che questo sia affisso anche sulla parete. Viceversa, il datore di lavoro non può pretendere, all'improvviso, che i lavoratori non utilizzino il cellulare personale. L'esperto ha spiegato, altresì, che, se ci fossero dei cellulari professionali adibiti al solo scopo lavorativo, il datore di lavoro può vietare l'uso del cellulare personale, richiedendo solo l'utilizzo di quello professionale. Il cellulare personale potrà, comunque, essere usato durante le pause e anche in caso di emergenze improrogabili.

Attraverso il regolamento, insomma, si favorisce la trasparenza, si rafforzano le regole disciplinari e si migliora l’efficienza complessiva. Tuttavia, esso non può derogare alla legge o ai contratti collettivi, né ledere i diritti fondamentali dei lavoratori, dovendo rimanere sempre funzionale alle esigenze organizzative e produttive dell’impresa.