Si può essere licenziati per aver rubato dei beni aziendali a lavoro, come un pacco di caramelle al supermercato? Ecco cosa dice un'esperta.
Il furto rappresenta uno dei più gravi e frequenti reati contro il patrimonio, regolato dall’articolo 624 del Codice Penale. Si verifica quando un individuo si appropria di un bene mobile appartenente ad altri, sottraendolo a chi lo detiene, con l’intenzione di ricavarne un vantaggio personale o per altri. Il concetto di “cosa mobile” include oggetti materiali come denaro, merce o attrezzature, ma comprende anche energie con valore economico, come quella elettrica. Non rientrano nella categoria i beni abbandonati o privi di titolarità. La sanzione per il furto semplice prevede una reclusione da sei mesi a tre anni e una multa compresa tra 154 e 516 euro. Tuttavia, in presenza di aggravanti, come lo scippo o il furto in abitazione, le pene aumentano sensibilmente. Il reato è procedibile a querela della vittima, salvo nei casi aggravati.
Nel contesto lavorativo, il furto assume una rilevanza ancora maggiore. Quando un dipendente sottrae beni sul luogo di lavoro, oltre a commettere il reato previsto dall’art. 624, infrange anche il rapporto fiduciario che regola l’impiego subordinato. Questo costituisce un’infrazione contrattuale così grave da legittimare il licenziamento per giusta causa, senza necessità di preavviso. Il bene rubato può appartenere all’azienda, ai colleghi, ai clienti o allo stesso datore di lavoro. Da un punto di vista penale, il lavoratore può essere condannato con le stesse pene previste per il furto comune, cui possono aggiungersi aggravanti. Nei casi in cui il dipendente aveva già disponibilità del bene, può essere contestata anche l’appropriazione indebita, reato distinto e punito più severamente.
Lavoro: si può essere licenziati per aver rubato beni aziendali di scarso valore, come le caramelle? Ecco il chiarimento dell'avvocato
Ma cosa succede se, a lavoro, si rubano dei beni di scarso valore, come ad esempio delle caramelle? Potrebbero non esserci conseguenze penali, ma il rischio di licenziamento non scompare. Anche se di valore minimo, infatti, il furto può comunque giustificare l’interruzione del contratto, poiché viene meno la fiducia fondamentale nel rapporto professionale. È questo il caso, ad esempio, di un dipendente di un supermercato, che ha rubato un pacco di caramelle ed è stato licenziato con licenziamento disciplinare: a ricordare questo caso è stata l'avvocato Wanda Falco, nota esperta di diritto del lavoro. L'esperta ha sottolineato, altresì, che sono capitate spesso situazioni del genere, e che ci sono altri casi simili, di cui si è occupata la Corte di Cassazione.
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Pertanto, dunque, la risposta alla domanda che si legge sul titolo è affermativa: si può essere licenziati per aver rubato beni aziendali di scarso valore, come le caramelle, se viene meno la fiducia nel rapporto professionale. L'esperta ha, quindi, spiegato che non è l'entità del furto a rilevare, ai fini del licenziamento disciplinare, ma l'idoneità della condotta del dipendente, a ledere la fiducia del lavoro. Chiaramente, aggiunge infine l'avvocato, la condotta è considerata ancora più grave, nel caso in cui sia realizzata da un dipendente al quale sono affidate delle mansioni che richiedano particolare rigore, come il cassiere o la guardia giurata.
