5 David di Donatello e una storia che commuove: non perdere questo capolavoro su Netflix

Su Netflix c'è un vero e proprio film capolavoro da non perdere: ha vinto 5 David di Donatello e non solo: ecco, di seguito, titolo, trama e perché vale la pena vederlo.

Ci sono film che non si limitano a raccontare una storia. Film che scavano nella coscienza, che ti costringono a fare i conti con ciò che spesso si preferisce ignorare. "I cento passi" è uno di questi. Disponibile su Netflix, è molto più di un'opera cinematografica: è un grido che attraversa il tempo, una denuncia che oggi risuona potente come allora. Diretto da Marco Tullio Giordana, il film italiano prende spunto da una vicenda realmente accaduta. Al centro c’è Peppino Impastato, un giovane siciliano nato nella provincia di Palermo, a Cinisi, in una famiglia che con la mafia aveva più di un legame. Eppure, invece di accettare quel destino scritto, Peppino sceglie di ribellarsi. Sceglie la libertà. Soprattutto, sceglie la verità, anche quando costa cara.

Netflix, capolavoro italiano da vedere: ha vinto 5 David di Donatello

La forza del film sta tutta nel suo protagonista, interpretato con straordinaria intensità da Luigi Lo Cascio. Peppino cresce circondato da silenzi e connivenze, con un padre legato al boss del paese, Gaetano Badalamenti. Ma in lui scatta qualcosa. Un’inquietudine che si trasforma in ribellione. Quest'ultima, poi, si trasforma in azione concreta: fonda una radio libera, Radio Aut, che diventa il suo megafono per denunciare i traffici illeciti, i soprusi, la violenza di un potere invisibile ma soffocante.

scena film
Una scena del film I cento passi

Il titolo non è casuale: “i cento passi” sono quelli che separano la casa dei Impastato da quella del boss mafioso. Una distanza breve, quasi nulla. Eppure, segna anche una distanza che per essere attraversata richiede un coraggio smisurato. È una metafora potente, che racchiude tutto il senso della pellicola. Perché Peppino non combatte un nemico lontano. Il nemico è vicino, è dentro le mura domestiche, è parte del quotidiano. Lui, alla fine, decide di alzare la voce dove tutti abbassano lo sguardo.

Oltre a Lo Cascio, il film si avvale di interpreti intensi: Tony Sperandeo nei panni del boss Badalamenti, Lucia Sardo nel ruolo della madre e Luigi Maria Burruano in quello del padre, con cui Peppino ha un rapporto conflittuale e doloroso. La regia di Giordana evita facili retoriche, concentrandosi invece sul lato umano e politico della vicenda. Il risultato è un’opera rigorosa, commovente e necessaria. Il film ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui 5 David di Donatello, 1 Nastro d'argento, 1 Golden Globe e un premio anche al Festival del Cinema di Venezia.

Perché vale la pena guardarlo

Pur essendo ambientato negli anni Settanta, "I cento passi" non ha perso la sua attualità. Parla di omertà e di silenzi, ma anche della forza delle idee e del valore della memoria. Mostra quanto può essere difficile, ma spesso necessario, rompere il muro dell’indifferenza. In tempi in cui la legalità è spesso evocata solo a parole, la storia di Peppino ci ricorda che difendere la verità è un atto radicale. Anche oggi. La sua è una lotta solitaria, spesso incompresa, eppure lucida. Una lotta che mette a nudo le contraddizioni di una società troppo spesso pronta a girarsi dall’altra parte. Mette in evidenza anche il dramma intimo di chi sceglie di non scendere a compromessi, trovandosi contro persino le persone più care. Con questo film Netflix offre l'opportunità di non dimenticare il passato. Un modo, per parlare anche nel silenzio. Si può, infatti, scegliere di allontanarsi dal male e andare verso una direzione, seguendola.