Su RaiPlay c'è uno spettacolare Luca Marinelli in un film da vedere almeno una volta nella vita e in particolare il 25 aprile: giorno della Festa della Liberazione.
C'è una nebbia fitta che avvolge le colline, un silenzio denso che spezza i pensieri, una corsa disperata nel gelo dell’inverno piemontese. In questo scenario livido e sospeso prende forma Una questione privata, film del 2017 diretto da Paolo e Vittorio Taviani, tratto dal romanzo di Beppe Fenoglio. La pellicola è interamente disponibile su RaiPlay. Non è solo un racconto di guerra, non è solo il ritratto di un giovane partigiano. È, soprattutto, il ritratto struggente di un’anima tormentata.
Siamo nell’inverno del 1944, nel cuore delle Langhe, o meglio, nel loro specchio cinematografico: l’alta Val Maira. Milton, interpretato con intensità magnetica da Luca Marinelli, è un giovane partigiano. Il suo volto è segnato dalla guerra, ma nei suoi occhi si agita un altro conflitto, forse ancora più devastante. Ama Fulvia, la figura eterea e sfuggente portata sullo schermo da Valentina Bellè. Tra i due, un legame mai del tutto dichiarato, intriso di lettere, allusioni e ricordi.
RaiPlay, magnifico Luca Marinelli: il film perfetto per la Festa della Liberazione
Eppure, nel corso della storia vedremo che un’ombra cade sul passato che Milton custodisce con ossessione. Potrebbe esserci stato qualcosa tra Fulvia e Giorgio, suo amico fraterno e compagno di lotta, interpretato da Lorenzo Richelmy. Il sospetto si insinua, morde, diventa un’ossessione che Milton non riesce a scrollarsi di dosso. Quando scopre che Giorgio è stato catturato dai fascisti, la sua missione personale e quella partigiana si fondono, si confondono. Non è più chiaro se Milton combatta per la libertà o per risolvere un dolore privato che lo divora.
Il film dei fratelli Taviani, una delle loro ultime opere, non è una ricostruzione storica nel senso più classico del termine. Non cerca l’epica, non cerca l’eroismo. Preferisce i sentieri tortuosi dell’interiorità. La guerra è lo sfondo, il teatro drammatico su cui si muove una vicenda personale, sussurrata, ma densa di emozioni. La Resistenza diventa il contesto di una lotta ancora più intima: quella tra la ragione e il cuore.

Il viaggio di Milton è tutto immerso nella nebbia. Una nebbia reale e metaforica. Avanza tra i boschi, tra le colline, tra le casupole gelide, ma in realtà sta scavando dentro se stesso. Cerca Giorgio, sì, ma cerca soprattutto un senso, una verità che gli permetta di salvarsi dall’angoscia del dubbio. Ogni passo è un confronto con la fragilità umana, con l’incoerenza dell’amore, con il senso di perdita. Se apprezzate particolarmente Luca Marinelli, non potete perdere quest'altro capolavoro con lui come protagonista.
Perché vederlo il 25 aprile
Una questione privata ha ottenuto un buon riscontro dalla critica, conquistando una candidatura ai David di Donatello e un Nastro d’argento speciale ai fratelli Taviani. Nonostante un incasso modesto (circa 441 mila euro), il film ha saputo ritagliarsi uno spazio importante nel panorama del cinema italiano contemporaneo. Perché lo consigliamo in particolare in questo giorno, il 25 aprile? Nel giorno della Festa della Liberazione, assume un significato ancora più carico e più profondo.
Non solo perché è ambientato nel periodo della Resistenza, ma perché dimostra come la libertà collettiva abbia a che fare, molto più spesso di quanto si creda, con le battaglie personali. Non solo, il tutto avviene non senza dolore. La Liberazione, del resto, è un fatto storico ma può essere visto anche come simbolo di un percorso interiore. Un modo per uscire non solo dall'oscurità di dubbi e incertezze, ma anche dalla perdita e dalla paura. Milton, in tutto questo, riesce a trovare le sue risposte, quelle giuste. Quelle che lo guidano sulla via meno dolorosa.