Ecco l'errore da non commettere sulla conservazione dei formaggi e come conservarli correttamente, a seconda della loro tipologia: la spiegazione dell'esperto.
Il formaggio rappresenta uno dei capisaldi della cultura gastronomica italiana. La sua varietà non ha pari: in Italia si contano oltre 480 tipologie ufficialmente riconosciute, tra cui numerosi prodotti DOP, IGP e PAT, testimonianza di un patrimonio unico al mondo. La classificazione dei formaggi italiani si basa su diversi criteri, tra cui il tipo di latte impiegato, la consistenza della pasta, il contenuto di grassi e il trattamento termico. Il latte può essere vaccino, caprino, pecorino, bufalino o una combinazione di essi. La pasta del formaggio si distingue tra molle, semidura e dura, mentre il contenuto lipidico varia da grasso a magro. Alcuni formaggi sono prodotti con latte crudo, altri con latte pastorizzato. Anche la temperatura di lavorazione della pasta differenzia i formaggi: si parla di pasta cruda, semicotta o cotta. Le lavorazioni comprendono paste filate, erborinate, pressate o fuse, e le croste possono essere edibili, lavate, fiorite oppure assenti.
Tra i più noti spiccano il Parmigiano Reggiano DOP, il Grana Padano DOP, la Mozzarella di Bufala Campana DOP, il Pecorino Romano DOP, il Gorgonzola DOP, la Burrata di Andria IGP, il Castelmagno DOP e lo Squacquerone di Romagna DOP. Il formaggio è largamente impiegato nella cucina regionale, sia come ingrediente principale che come guarnizione. Dai primi piatti alle pizze, fino ai dolci come il tiramisù, rappresenta un elemento essenziale. La sua conservazione corretta è fondamentale per preservarne aroma e consistenza. A proposito di conservazione corretta, un noto esperto ha spiegato che c'è un errore che molte persone commettono: quello di mettere il formaggio fisicamente vicino ad altri alimenti. Per evitare la contaminazione, sia batterica che di odori, infatti, conviene separarli dagli altri alimenti.
Formaggi: ecco come conservarli correttamente
L'esperto in questione è un noto agronomo, Daniele Paci. In particolare, l'agronomo ha spiegato come conservarli in maniera corretta, naturalmente in frigorifero. Oltre a tenerli fisicamente separati dagli altri alimenti, bisogna ricoprirli. Conviene sempre metterli in dei contenitori trasparenti, in maniera tale da dare loro dello spazio, e, quindi, un po' di aria, perché il formaggio possa continuare a respirare. Ma, se non è possibile, la pellicola può essere un'alternativa. Ecco un altro errore che molti commettono, però: se si sceglie la pellicola, infatti, bisogna fare attenzione che non sia quella in PVC. Questo tipo di pellicola non è indicato, infatti, per i cibi grassi.
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Inoltre, a seconda della tipologia di formaggi, cambia lo scomparto del frigorifero in cui inserirla. I formaggi freschi e freschissimi devono essere conservati nel cassetto in basso, ben coperti, mentre i formaggi semi-stagionati possono stare nella parte centrale del frigorifero. Infine, i formaggi stagionati possono stare in alto: possono, infatti, stare in una parte più calda. È fondamentale, in particolare, che i formaggi freschi siano posizionati in una parte fredda, a una temperatura di circa 2 gradi.
