Il Turco con Can Yaman su Canale 5 ha un solo grande difetto: non è la recitazione

Il Turco con Can Yaman, andato in onda su Canale 5 ieri 15 marzo, ha un solo grande difetto e stavolta non è la recitazione. In tanti, infatti, si sarebbero aspettati scene poco entusiasmanti e attori non molto coinvolti, eppure non è andata così.

La prima puntata de Il Turco, andata in onda ieri sera, 15 aprile, su Canale 5, ha lasciato un'impressione forte nel pubblico. Nonostante le riserve che spesso accompagnano la recitazione di Can Yaman, stavolta le critiche si sono fatte da parte. In molti hanno apprezzato il suo ruolo e l’intensità che ha portato sullo schermo nei panni del protagonista. Il difetto più evidente della puntata, secondo una parte dei telespettatori, è stato un altro. La fiction ha avuto anche un cambio programmazione nel corso delle precedenti settimane.

Il Turco con Can Yaman su Canale 5 ha un solo difetto: stavolta non è la recitazione

Come dicevamo, molti avevano il sospetto di trovare nella fiction Mediaset personaggi poco costruiti o comunque poco coinvolgenti. Qualcuno aveva anche dubbi sulla recitazione e su quanto, un attore come Can Yaman che ha sempre fatto soap moderne, potesse entrare nei panni di un personaggio 'storico'. Il vero problema è stato un altro. Stiamo parlando del doppiaggio dell'attrice femminile protagonista. Una scelta che ha sollevato diverse perplessità e acceso il dibattito sui social. Greta Ferro, infatti, ha doppiato se stessa. Un esperimento che, seppur comprensibile per esigenze artistiche, ha mostrato i suoi limiti. Quando un attore si doppia da solo, il risultato raramente raggiunge la qualità garantita dai doppiatori professionisti. Il tono, la modulazione, la naturalezza del parlato ne risentono.

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Alcuni commenti da parte degli utenti su X dopo aver visto Il Turco su Canale 5

Questo dettaglio tecnico, pur piccolo, ha rischiato di compromettere la fluidità della narrazione. La fiction, ambientata sul finire del XVII secolo, trasporta lo spettatore nel 1683, nel cuore del secondo assedio di Vienna da parte dell’Impero Ottomano. Al centro della vicenda c’è Hasan Balaban, ufficiale turco coraggioso e leale, che si ritrova vittima di un complotto. Accusato ingiustamente di tradimento e della morte dei suoi uomini durante un’azione militare, è costretto alla fuga per salvarsi da una condanna ingiusta.

Ferito in battaglia, Hasan trova rifugio in un remoto villaggio italiano incastonato tra le montagne del Trentino Alto Adige: Moena. Qui, privo di forze e perseguitato, viene salvato da Gloria, una giovane donna ai margini della comunità. Isolata e temuta per le sue doti curative, Gloria è considerata una strega dal resto degli abitanti. Tuttavia, nonostante la diffidenza reciproca iniziale, tra i due nasce un legame che si fa via via più profondo, alimentato da gratitudine e attrazione. Il contesto storico in cui si sviluppa la narrazione arricchisce la trama di pathos e credibilità. Le Dolomiti, scelte come sfondo naturale della vicenda, regalano immagini suggestive e autentiche. La regia alterna sequenze di azione a momenti più intimi e riflessivi, riuscendo a mantenere alta la tensione.

Una partenza promettente, nonostante le sbavature

Hasan emerge come un personaggio sfaccettato, non solo valoroso in battaglia, ma anche tormentato e segnato dal tradimento. Il suo incontro con Gloria rappresenta l’inizio di un percorso non solo di guarigione fisica, ma anche interiore. Entrambi esclusi, entrambi feriti, trovano nell’altro una possibilità di rinascita. La miniserie, che si compone di due sole puntate, ha introdotto efficacemente il suo universo narrativo. Il pubblico, nel complesso, ha premiato la serie per la qualità della produzione, la scelta delle location e l’interpretazione di Can Yaman, più convincente del previsto.

Tuttavia, il doppiaggio di Greta Ferro ha rappresentato una nota stonata in un ensemble altrimenti ben orchestrato. Un aspetto che, in una produzione tanto curata, non è passato inosservato. Il vero problema, del resto, è proprio il fatto che un attore che si doppia risulta comunque spesso meno convincente di un vero e proprio doppiatore, che sia italiano o meno. Inoltre, non è da sottovalutare un altro grande problema della fiction Mediaset. In totale sono stati trasmessi 6 episodi in due serate, tre per ciascuna. Potrebbe sembrare una messa in onda piuttosto frettolosa, tenendo conto anche dei soliti palinsesti di Canale 5 che puntano su più puntate nel corso delle settimane.