Bonus asilo nido, cosa fare se la scuola non vuole rilasciare la fattura? La guida dell'INPS

Cosa può fare il contribuente che richiede il bonus asilo nido, se per la scuola non vige l'obbligo di fatturazione e, dunque, se quest'ultima non vuole rilasciare il documento stesso? Ecco il chiarimento dell'INPS.

Il Bonus Asilo Nido 2025 rappresenta un contributo economico destinato alle famiglie con figli di età inferiore ai tre anni che frequentano asili nido pubblici o privati autorizzati. Il sostegno è erogato dall’INPS e si estende anche alle spese per l’assistenza domiciliare di bambini affetti da gravi patologie croniche che non possono frequentare strutture scolastiche. Possono accedere al beneficio i cittadini italiani, i cittadini dell’Unione Europea, nonché i titolari di permesso di soggiorno regolare, a condizione che abbiano residenza in Italia. È inoltre richiesto che il bambino abbia un’età inferiore a tre anni. L’importo riconosciuto varia in funzione dell’ISEE minorenni del nucleo familiare. Per nuclei con ISEE fino a 25.000 euro, il bonus ammonta a 3.000 euro annui, distribuiti in undici mensilità da 272,73 euro. Se l’ISEE è compreso tra 25.001 e 40.000 euro, l’importo annuo scende a 2.500 euro.

Oltre i 40.000 euro, l’ammontare è di 1.500 euro annui. Invece, per i bambini nati dal 1° gennaio 2024 appartenenti a nuclei con ISEE non superiore a 40.000 euro, il contributo può raggiungere i 3.600 euro. La richiesta deve essere inoltrata esclusivamente online tramite il portale INPS, autenticandosi con SPID, CIE o CNS. È necessario allegare le fatture rilasciate dalla scuola e, per l’assistenza domiciliare, una certificazione medica. Le domande saranno accettate fino al 31 dicembre 2025. Infine, il 2025 introduce due rilevanti novità: l’eliminazione del vincolo del secondo figlio, che consente l’accesso al bonus anche ai primogeniti, e l’esclusione dell’Assegno Unico Universale dal calcolo dell’ISEE, con un conseguente ampliamento della platea dei beneficiari.

Bonus Asilo Nido: ecco cosa fare se la scuola non ha l'obbligo di rilasciare la fattura

Recentemente, l'INPS ha chiarito un dubbio importante: in effetti, con la comunicazione numero 1165 del 4 aprile 2025, l'Istituto ha spiegato i casi in cui è ammessa la presentazione delle ricevute di pagamento al posto delle fatture. In particolare, l’INPS ha chiarito che è ammessa, per l’accesso al Bonus Asilo Nido, la presentazione di una ricevuta di pagamento in luogo della fattura, in caso di servizi offerti da istituti esenti da IVA e non soggetti all’obbligo di fatturazione. Questo vale, per essere precisi, per strutture riconosciute da Pubbliche Amministrazioni o enti del Terzo settore di natura non commerciale, che beneficiano dell’esenzione IVA ai sensi dell’art. 10, comma 1, n. 20, del D.P.R. 633/1972, e della dispensa dall’obbligo di fatturazione prevista dall’art. 36-bis dello stesso decreto.

Bonus asilo nido
I chiarimenti dell'INPS sul Bonus Asilo Nido. (Fonte: Twitter - X - INPS).

La ricevuta dovrà, in ogni caso, riportare nome, cognome e codice fiscale del richiedente, dati identificativi del minore, denominazione della struttura, importo versato, mensilità di riferimento e una descrizione dettagliata del servizio, inclusi eventuali servizi aggiuntivi come la mensa. Questa indicazione garantisce la corretta verifica ai fini dell’erogazione del contributo economico. Negli altri casi, invece, la scuola sarà obbligata a rilasciare la fattura e, pertanto, non potrà rifiutarsi e, dunque, non si dovranno presentare ricevute al posto della fattura stessa.