Scuole di musica, ma anche conservatori e istituti d'alta formazione artistica: non tutti sanno che è possibile recuperare le spese per l'iscrizione e per l'abbonamento. Ecco tutti i dettagli e la conferma dell'Agenzia delle Entrate.
Le detrazioni fiscali per l'istruzione e la formazione rappresentano un aiuto concreto per le famiglie che investono nell'educazione dei figli. Regolate dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), queste agevolazioni hanno subito modifiche nel tempo per includere diverse tipologie di spese scolastiche e universitarie. Per quanto riguarda l'istruzione non universitaria, il limite massimo di spesa detraibile è stato portato a 1.000 euro per alunno a partire dal 2025, con una detrazione del 19%. Questo significa che le famiglie potranno recuperare fino a 190 euro per ogni figlio iscritto a scuola, dalla materna fino alle superiori. Le spese universitarie, invece, beneficiano di una detrazione del 19%, ma con una distinzione: per le università statali, non ci sono limiti di spesa, mentre per quelle non statali, l'importo detraibile non può superare quello previsto per gli atenei pubblici.
Un capitolo a parte riguarda le detrazioni per disturbi specifici dell'apprendimento (DSA). In questo caso, il 19% delle spese per strumenti didattici e supporti tecnici può essere recuperato senza limiti di importo, garantendo un aiuto concreto agli studenti con difficoltà. Anche gli studenti fuori sede possono beneficiare di un'agevolazione: chi vive in affitto per motivi di studio può detrarre il 19% su un massimo di 2.633 euro annui. Un'altra novità introdotta con la Manovra 2025 riguarda gli incentivi per le attività extrascolastiche, con fondi destinati agli studenti appartenenti a famiglie con difficoltà economiche. Per accedere alle detrazioni, in particolare, è necessario riportare le spese sostenute nel modello 730 della dichiarazione dei redditi dell'anno successivo.
Iscrizione e abbonamento alle scuole di musica: la precisazione dell'Agenzia delle Entrate
A proposito della Manovra 2025, l'ultima legge di bilancio ha anche confermato il Bonus Musica. Tale bonus permette alle famiglie, che sostengono spese per i loro figli, finalizzate all'iscrizione e/o all'abbonamento a scuole di musica, corsi e bande musicali, di recuperare parte di queste ultime. Su questo argomento, si è soffermata anche l'Agenzia delle Entrate. Rispondendo alla domanda di una contribuente, inviata attraverso la Posta di FiscoOggi, uno dei canali ufficiali dell'ente, l'Agenzia delle Entrate ha spiegato che, come previsto dal TUIR, articolo 15, comma 1, lettera e-quater, è possibile detrarre il 19% delle spese sostenute per l'iscrizione o l'abbonamento di ragazzi tra i 5 e i 18 anni a conservatori, istituti di alta formazione artistica e musicale, scuole di musica iscritte nei registri regionali, cori, bande e altre strutture riconosciute da un ente pubblico.

Il limite massimo di spesa detraibile è di 1.000 euro e il beneficio è riservato alle famiglie con un reddito complessivo annuo che non superi i 36.000 euro. Per ottenere la detrazione, il pagamento deve essere effettuato con metodi tracciabili, come bonifici bancari o postali, carte di credito, debito, prepagate, assegni bancari o circolari. Le spese vanno, poi, indicate nel modello 730, all'interno del quadro E, utilizzando il codice 45. Questa misura rappresenta un sostegno concreto per incentivare lo studio della musica tra i più giovani, alleggerendo il peso economico sulle famiglie e favorendo l'accesso alla formazione musicale.