Un noto commercialista ha spiegato che è possibile scaricare l'assegno di mantenimento, ma che bisogna fare attenzione a una distinzione precisa: ecco i dettagli.
L’assegno di mantenimento è una misura economica prevista dal diritto di famiglia per garantire il sostegno finanziario al coniuge economicamente più debole e ai figli in caso di separazione o divorzio. Nel caso di separazione, il giudice può disporre un assegno di mantenimento a favore del coniuge che non abbia mezzi adeguati per mantenere il tenore di vita goduto durante il matrimonio. Questo assegno ha lo scopo di garantire una certa stabilità economica fino alla sentenza di divorzio. Dopo il divorzio, l’assegno può essere sostituito dall’assegno divorzile, che viene riconosciuto solo se il coniuge beneficiario dimostra di non avere indipendenza economica e che la disparità reddituale è conseguenza del matrimonio stesso.
L'assegno di mantenimento per i figli è, invece, un obbligo inderogabile dei genitori, finalizzato a garantire il benessere e lo sviluppo del minore. L’importo viene stabilito dal giudice in base alle esigenze del figlio, al reddito dei genitori e al tenore di vita preesistente. Il mantenimento deve coprire spese ordinarie (cibo, vestiti, istruzione) e, in alcuni casi, anche spese straordinarie (cure mediche, attività sportive). L’obbligo persiste fino a quando i figli non raggiungono l’indipendenza economica, anche se maggiorenni. Il mancato pagamento dell’assegno può portare a sanzioni civili e penali, fino al pignoramento dei beni o dello stipendio del genitore inadempiente.
Assegno di mantenimento: ecco quale è deducibile dal reddito imponibile
Nonostante l'assegno di mantenimento possa costituire un peso anche importante, dal punto di vista economico, il diritto italiano permette di scaricarlo e, in particolare, di dedurlo dal reddito imponibile. A confermarlo, è stato un noto esperto, il commercialista Massimiliano Allievi. In particolare, però, l'esperto ha sottolineato che è deducibile solo la parte versata all'ex coniuge. L'assegno di mantenimento per i figli, invece, non è deducibile da parte di chi lo paga. Ma cosa succede nel momento in cui nell'accordo della sentenza non è indicata la parte relativa ai figli e la parte relativa all'ex coniuge?
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Ebbene: l'esperto si spiega che si considera, in maniera forfettaria, il 50% per i figli e il 50% per il coniuge, indipendentemente dal numero dei figli. Quando, dunque, le due cifre non sono specificate, sarà deducibile la metà dell'assegno di mantenimento totale, che si destina alle due parti. Per questo, conclude l'esperto, è fondamentale, prima di fare la dichiarazione dei redditi, vedere bene che cosa prevede l'accordo. Questo, in modo da capire che cosa si può dedurre e scaricare. Questo aspetto fiscale è cruciale per evitare errori nella dichiarazione e ottimizzare le detrazioni disponibili.
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