Cibi fritti, la verità mai svelata prima: perché fanno bene alla salute

La frittura è spesso considerata uno dei metodi di cottura meno salutari, associata a problemi di salute e sovrappeso.

Tuttavia secondo Antonio Anania, naturopata ed educatore alimentare, questa visione negativa non è del tutto corretta. Anania sottolinea come i cibi fritti, se preparati nel modo giusto, possano offrire benefici inattesi per la digestione e il metabolismo, sfatando alcuni dei pregiudizi più comuni. Un aspetto spesso ignorato è che la frittura disidrata i nutrienti presenti negli alimenti. Questo processo li rende più facilmente aggredibili dai succhi gastrici, facilitando la digestione rispetto ad altre modalità di cottura. Ciò significa che, contrariamente a quanto si pensa, un cibo ben fritto può risultare meno pesante per lo stomaco rispetto, ad esempio, a una pietanza bollita o stufata.

Un altro punto a favore del cibo fritto è il suo effetto positivo sulla risposta insulinica. Anania spiega che i cibi fritti possono migliorare il carico glicemico e, di conseguenza, l’insulino-resistenza. Questo può sembrare controintuitivo, ma avviene grazie alle modifiche che la frittura apporta alla struttura dei nutrienti, rendendoli più stabili e meno inclini a causare picchi glicemici. Un altro mito da sfatare è che il cibo fritto faccia male al fegato. Anania sottolinea che, se preparata correttamente, la frittura stimola il fegato a produrre sali biliari. Questi sali agiscono favorendo la contrazione e la decongestione della cistifellea, migliorando così la funzionalità epatica. In sintesi, un buon piatto fritto può persino supportare il lavoro del fegato, anziché sovraccaricarlo.

 

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Mai riutilizzare lo stesso olio più volte: l'acrillamide è il principale rischio della frittura

Naturalmente, ci sono dei rischi associati alla frittura, ma questi derivano principalmente da pratiche scorrette. Uno dei maggiori pericoli è la formazione di acrilammide, una sostanza tossica che si sviluppa durante le fritture prolungate a temperature molto elevate. Per questo motivo, è fondamentale evitare di consumare fritti da fast food o da ristoranti che riutilizzano più volte lo stesso olio.

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La frittura rende i cibi più digeribili, contrariamente a come si potrebbe pensare.

Secondo Anania, la chiave per una frittura salutare è prepararla a casa, utilizzando olio extravergine di oliva, che è il migliore per friggere, grazie al suo alto punto di fumo e alle sue proprietà antiossidanti. Bisogna poi evitare di portare l’olio al punto di fumo, perché quando l’olio comincia a fumare, rilascia sostanze tossiche. Bisogna quindi mantenere una temperatura moderata durante la frittura. Inoltre, anche l’olio extravergine d’oliva va usato una sola volta per evitare l’accumulo di sostanze nocive. Infine, conviene friggere porzioni ridotte, perché ciò permette di mantenere la temperatura dell’olio stabile e di ottenere una cottura uniforme.

La frittura non è il nemico che spesso viene dipinto. Con i giusti accorgimenti, può essere un metodo di cottura gustoso e persino salutare, se fatto nel modo corretto. Antonio Anania invita a rivedere i pregiudizi su questo argomento e a riscoprire il piacere del fritto preparato in casa con ingredienti di qualità.