Febbre, è vero che gli uomini soffrono di più? La risposta dell'esperto è sorprendente

Le differenze biologiche tra uomini e donne influenzano il modo in cui il corpo affronta febbre e raffreddori: testosterone ed estrogeni giocano ruoli opposti nella risposta immunitaria, aprendo un dibattito scientifico su recupero e sintomi.

Quando si parla di influenza, febbre e raffreddori, una battuta spesso ricorrente emerge nelle conversazioni familiari: gli uomini sembrano soffrire di più rispetto alle donne. Questo stereotipo, noto come “man flu” nei paesi anglosassoni, è stato spesso liquidato come una semplice esagerazione. Nuove evidenze scientifiche, però, sembrano gettare una luce diversa sulla questione.

Il dottor Stefano Briganti, farmacista, ha recentemente pubblicato un video sui social per fare chiarezza su questo tema. Con il supporto di studi recenti, Briganti ha spiegato come alcune differenze biologiche tra uomini e donne potrebbero effettivamente giustificare una percezione diversa della febbre. Se da una parte c'è ancora molta strada da fare per confermare tali ipotesi, dall'altra è innegabile che il corpo maschile e quello femminile reagiscano in maniera diversa alle infezioni virali, aprendo un dibattito su come comprendere meglio il ruolo degli ormoni e del sistema immunitario in queste situazioni.

Il ruolo degli ormoni nella risposta immunitaria alla febbre

Febbre, cosa cambia tra uomini e donne?
Perché i sintomi sono effettivamente più intensi e duraturi

Secondo il dottor Briganti, uno studio recente ha messo in evidenza come la risposta immunitaria maschile alla febbre sia meno efficiente rispetto a quella femminile. Ciò si traduce in sintomi più intensi e in un tempo di recupero più lungo. In alcuni casi, gli uomini potrebbero impiegare il doppio del tempo per riprendersi completamente da un’influenza rispetto alle donne.

Alla base di questa differenza, vi è una teoria scientifica che coinvolge il ruolo degli ormoni sessuali. Il testosterone, l’ormone predominante negli uomini, sembra avere un effetto immunosoppressivo, cioè indebolire la risposta del corpo alle infezioni. Al contrario, gli estrogeni, gli ormoni prevalentemente femminili, sembrano potenziare l’efficienza del sistema immunitario, fornendo alle donne un vantaggio naturale nella lotta contro i virus.

Necessità di ulteriori studi e riflessioni

Queste scoperte, sebbene promettenti, sono ancora in fase di studio. Le prove disponibili non sono sufficienti per trarre conclusioni definitive, e gli esperti sottolineano la necessità di ulteriori ricerche per comprendere appieno il fenomeno. Non si tratta di un luogo comune, però, ma di un insieme di fattori biologici che stiamo iniziando solo ora a decifrare. È importante, comunque, ricordare che ogni individuo reagisce alla febbre in modo unico e che molti altri elementi, come lo stile di vita e la genetica, possono influire sul decorso dell’influenza.

Oltre agli ormoni, altri fattori potrebbero giocare un ruolo cruciale. Ad esempio, le differenze nel comportamento riguardo alla salute tra uomini e donne potrebbero influenzare le statistiche. Gli uomini, spesso meno propensi a cercare assistenza medica tempestiva, potrebbero aggravare inconsapevolmente la propria condizione. D’altra parte, una maggiore predisposizione femminile a prendersi cura della propria salute potrebbe contribuire a un recupero più rapido.