Ristoranti, il prezzo va esposto anche all'esterno? L'avvocato spiega: "Il cartello deve essere così"

L’obbligo di esporre i prezzi all’esterno dei ristoranti garantisce trasparenza nel settore gastronomico. Con l’intento di tutelare i consumatori e garantire una concorrenza leale, la normativa impone che i ristoranti comunichino in modo chiaro e completo i costi, evitando sorprese nei confronti dei clienti che si apprestano a entrare.

Nel panorama gastronomico italiano, la trasparenza è sempre stata un valore fondamentale per garantire la fiducia tra ristoratori e consumatori. A molti clienti, però, sorge spesso un dubbio: quello riguardante l'obbligo per i ristoranti di esporre i prezzi anche all'esterno dei locali, nelle adiacenze.

Questo obbligo esiste e, come spiegato dal noto avvocato e esperto di tutela dei consumatori Massimiliano Dona in un video pubblicato sui social, non riguarda solo la semplice presenza di una lavagnetta pubblicitaria con l'indicazione del menù, ma impone che i prezzi siano chiaramente visibili e completi, senza ambiguità.

L'esempio di un ristorante a Roma

Qual è l'obbligo sui prezzi esposti all'esterno dei ristoranti
Il cartello esposto da un ristorante a Roma. Fonte: Instagram

Nel video, Dona mostra un esempio pratico tratto da una trattoria a Roma. Il cartello all'esterno del ristorante presenta una lista di primi piatti con prezzi. Accanto a questa cifra, c'è anche l'indicazione "+ acqua + servizio", suggerendo che questi costi siano inclusi nel prezzo del piatto.

La legge, in merito, impone che i ristoratori forniscano informazioni complete e senza inganni. In particolare, il cartello deve chiarire in modo inequivocabile che cosa sia incluso nel prezzo e se ci siano eventuali costi aggiuntivi. Questo per evitare situazioni in cui i consumatori, una volta seduti al tavolo, si trovino di fronte a sorprese spiacevoli, come il pagamento di un servizio non previsto o di costi extra.

Per un mercato più competitivo e corretto per i ristoranti e non solo

Il principio di trasparenza dei prezzi non è solo una questione di correttezza commerciale, ma risponde anche a una necessità di tutela per i consumatori, che hanno diritto di sapere, in anticipo, quanto spenderanno. Le vecchie abitudini di "sommarsi" per il servizio o di addebitare extra non visibili all'esterno stanno dunque diventando sempre più difficili da giustificare, alla luce di una normativa che favorisce una maggiore chiarezza.

Queste regole non sono solo un modo per evitare truffe o disguidi, ma anche per rendere il mercato più competitivo e corretto, incentivando i ristoranti a presentare offerte chiare e trasparenti. Il consumatore, infatti, si trova in una posizione più forte e consapevole, potendo confrontare facilmente le diverse opzioni senza timore di brutte sorprese una volta ricevuto il conto. Queste norme si inseriscono in un contesto di maggiore attenzione alla protezione dei diritti dei consumatori, che negli ultimi anni ha visto un continuo rafforzamento della legislazione. Ristoratori e consumatori hanno, dunque, entrambi un ruolo importante nella promozione della trasparenza: i primi, offrendo prezzi chiari e senza costi nascosti, e i secondi, prestando attenzione alle informazioni esposte all'esterno. La vera sfida sarà, dunque, quella di adattarsi a un cambiamento che, seppur necessario, potrebbe richiedere un periodo di adattamento, ma che alla fine favorirà un mercato più sano e giusto per tutti.