La signora Paola è caduta nella trappola della truffa del finto incidente: lasciata da sola in casa, ha consegnato ai malfattori oggetti per un valore di 2.000 euro. Così si è compiuto il raggiro.
Sono proprio le persone anziane gli obiettivi preferiti da coloro che architettano le truffe. Parliamo infatti di soggetti che tendono più facilmente a credere nella buonafede dei malfattori e in questo modo a cadere in inganno. La vicenda della signora Paola, però, ha dell'incredibile: chi ha organizzato il raggiro ha trovato anche il modo di far sì che venisse allontanata dal marito e dal figlio, in modo da ritrovarla da sola mentre i malfattori avrebbero compiuto la truffa.
La truffa in questione è quella del finto incidente e a raccontarla è stata la stessa vittima ai microfoni di Storie Italiane, trasmissione di Rai 1 condotta da Eleonora Daniele. La donna è stata contattata telefonicamente da dei finti carabinieri per metterla al corrente del fatto che suo figlio avrebbe investito un'anziana senza prestare soccorso. Da qui l'invito a far presentare al più presto il figlio, in compagnia del marito, in caserma, comunicando telefonicamente quando avrebbero lasciato l'abitazione. Negli stessi istanti a Paola è arrivata un'altra telefonata, quella di un sedicente avvocato: i parenti della donna investita avrebbero chiesto 8.000 euro in contanti per ritirare la denuncia. In assenza di questi soldi, Paola avrebbe potuto pagare un "anticipo" consegnando gli oggetti di valore posseduti in casa.
Truffa del finto incidente, così si compie il raggiro
Lasciata sola in casa, Paola ha ricevuto la visita dell'assistente del sedicente avvocato, presentatosi col compito di aiutare la donna a cercare gli oggetti di valore e prenderli in consegna. Un ragazzo per bene anche se agitato, come spiega la vittima, quello che si è presentato nell'appartamento: proprio per questo Paola si sentiva stranamente calma e tranquilla. La donna ha consegnato al malfattore, che era in preda a una certa urgenza, diversi oggetti, per un valore di circa 2.000 euro. Il timore della vittima era che il figlio potesse essere arrestato per il presunto reato commesso.
In realtà, il figlio della donna non aveva commesso alcun reato. Così come era finta la telefonata dei carabinieri e quella dell'avvocato. Il tutto organizzato a tavolino per portare a compimento quella che è ormai tristemente nota come truffa del finto incidente. Paola ha già presentato querela, purtroppo a carico di ignoti: gli inquirenti stanno indagando, anche visionando le telecamere della zona. L'invito, ancora una volta, è quello a prestare massima attenzione. Mai assecondare le richieste di soldi, soprattutto quando arrivano da sedicenti forze dell'ordine o avvocati. In particolare, quando si riceve una telefonata dalle forze dell'ordine il consiglio è quello di riagganciare e chiamare la stazione dei carabinieri più vicina per verificare la veridicità della telefonata precedente.
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