Un ragazzo ha denunciato sui social l'offerta di lavoro di un'azienda ma un dettaglio svela perché il tirocinio gratuito è corretto in questo caso.
Nel caotico e confusionario mondo del lavoro italiano, emergono con sempre maggiore frequenza annunci di lavori ambigui e condizioni lavorative pessime. Soprattutto per i giovani che stanno muovendo i primi passi e devono farsi strada tra una miriade di offerte da scartare. Le difficoltà che incontrano i nostri ragazzi a costruirsi un futuro lavorativo stabile e dignitoso, spingono molti giovani a cercare fortuna all'estero.
Anche un annuncio di lavoro condiviso da un ragazzo sui social sembrava essere l'ennesima fregatura per i giovani. Un'azienda è alla ricerca di un tirocinante serio, competente e con ottime capacità organizzative che conosca il pacchetto Office, Google Drive, ChatGPT e Canva. Insomma, abilità tutt'altro che scontate. Ma ciò che ha indignato il ragazzo è la retribuzione. L'azienda, infatti, specifica che il tirocinante non riceverà neanche il rimborso spese, nonostante debba lavorare almeno 4 ore al giorno per un minimo di 300 ore. "Una serie di requisiti indispensabili che chiedono la luna, poi vedi cosa offrono e lasciamo perdere", ha commentato il ragazzo sui social. Tuttavia, gli utenti del gruppo Facebook in cui è stato condiviso l'annuncio gli hanno fatto notare un dettaglio che rende la sua polemica inutile.
Il dettaglio del tirocinio gratuito che smorza la polemica
Com'è possibile che l'azienda non vuole pagare il tirocinante e sia nel giusto, ti starai chiedendo. La risposta a questa domanda è nella particolare tipologia di tirocinio offerto. Infatti, l'azienda è alla ricerca di un laureando, ovvero di uno studente che sta per ultimare il percorso di studi universitario, e che, quindi, ha bisogno dei crediti formativi (CFU) del tirocinio per completare il curriculum. Infatti, l'azienda specifica che, al termine del tirocinio, il ragazzo otterrà una certificazione dell'esperienza maturata per il riconoscimento dei CFU.
Questo piccolo ma importante dettaglio ci fa capire che, almeno in questo caso, non c'è nulla di illegale o ambiguo nell'annuncio di lavoro. "In realtà è giusto. I tirocini curriculari non possono essere retribuiti per legge (anche secondo me non è giusto ma è così) e non sta chiedendo niente di che nelle competenze, chiede giustamente di essere un laureando", fa notare al ragazzo un utente del web. "I tirocini curriculari sono una preziosa opportunità per la carriera universitaria e vengono giustamente retribuiti in CFU. A patto però che siano un'esperienza formativa e non un contratto di lavoro ovviamente", ha spiegato un'altra ragazza. Insomma, in questo caso, non c'è nulla da temere: l'offerta di lavoro è giusta.
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