Il professore di fisica Vincenzo Schettini ha spiegato i vantaggi e gli svantaggi della cucina a induzione: tutto quello che c'è da sapere.
Nell'era moderna, la tecnologia si fonde con l'arte culinaria per dare vita a soluzioni innovative che trasformano radicalmente il modo in cui ci approcciamo alla cucina. Tra queste, la cucina a induzione emerge come una protagonista di primo piano, rivoluzionando le abitudini di cuochi amatoriali e professionisti con la sua efficienza e praticità. Questa tecnologia, che sembra quasi magica, si basa su principi fisici ben precisi, dimostrando come la scienza possa entrare nella nostra vita quotidiana migliorandola in modi sorprendenti. Ma cosa c'è dietro il vetro liscio di un piano cottura a induzione? Come funziona esattamente e quali vantaggi e svantaggi comporta il suo utilizzo?
Per rispondere a queste domande, ci affidiamo alle spiegazioni di Vincenzo Schettini, un professore di fisica che ci guida attraverso il funzionamento della cucina a induzione, svelando i segreti di questo strumento attraverso le leggi dell'elettromagnetismo. La cucina a induzione, con la sua capacità di riscaldare direttamente le pentole senza disperdere calore nell'ambiente, promette un modo di cucinare più rapido, sicuro e controllabile. Ma come ogni medaglia ha il suo rovescio, anche questa tecnologia presenta delle sfide e limitazioni che meritano di essere esplorate.
Cucina a induzione: la spiegazione del professore di fisica
Nel suo video che ha raggiunto oltre 7 milioni di visualizzazioni sul web, Vincenzo Schettini spiega tutto quello che c'è da sapere sulle cucine a induzione. Come prima cosa, il professore illustra le leggi della fisica che regolano il suo funzionamento. "All'interno di alcune bobine poste al di sotto al piano di cottura scorre corrente elettrica alternata che, producendo un campo elettromagnetico variabile nel tempo, genera corrente elettrica indotta sul fondo della pentola", spiega il professore. Una parte di questa energia, trasformandosi in calore, cuoce i nostri cibi. Il professore, però, specifica che le pentole per la cucina a induzione devono essere di materiale ferroso.
Per capire se il tegame è adatto per il piano a induzione, basta fare la prova della calamita: se resta attaccata alla pentola, allora puoi utilizzarla per il piano a induzione. "Con un rendimento del 90%, i piani a induzione sono estremamente efficienti", rivela Vincenzo. Infatti, a differenza della cottura tradizionale, il calore non viene disperso nell'ambiente, accelerando i tempi di cottura e facendo consumare meno energia. Tuttavia, c'è un caso in cui la cucina a induzione non conviene. "Se abbiamo un grande piano a induzione e usiamo contemporaneamente tutte le zone di cottura, si genera un consumo che potrebbe superare i classici 3kW", spiega il professore. Vincenzo Schettini fa riferimento alla soglia di potenza massima che potrebbe far scattare il contatore.
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