Ospiti a Otto e Mezzo, Mario Sechi e Marco Travaglio sono stati protagonisti di un siparietto sui casi Assange e Navalny: cosa si sono detti.
Per una triste coincidenza, i casi di Julian Assange e Alexei Navalny sono sotto i riflettori mediatici nello stesso momento. Di conseguenza, i paragoni e i confronti sono inevitabili. Da un lato, abbiamo il principale oppositore di Vladimir Putin, morto in una colonia penale nell'Artico russo in circostanze sospette mentre scontava una condanna montata ad hoc dal regime russo per metterlo a tacere. Dall'altro, un giornalista detenuto in Gran Bretagna che rischia l'estradizione negli Stati Uniti dove il fondatore di WikiLeaks fino a 175 anni di carcere per spionaggio e pirateria.
La storia di Navalny è finita nel peggiore dei modi, con la morte dell'attivista, mentre quella di Assange è ancora da scrivere. Entro il 5 marzo è attesa la decisione del giudice britannico in merito all'estradizione negli Stati Uniti. In caso di sentenza contraria, Assange però potrebbe anche fare ricorso alla Corte europea dei diritti umani. Ciò che è certo è che entrambi questi personaggi, con le loro inchieste, Navalny sulla corruzione del regime russo e Assange sui crimini commessi dall'esercito statunitense in Iraq, hanno turbato l'establishment americana e russa, finendo in galera.
Assange e Navalny: botta e risposta tra Sechi e Travaglio
Ospiti a Otto e Mezzo, Mario Sechi e Marco Travaglio hanno avuto un accesso battibecco proprio su questi due personaggi. Lilli Gruber ha chiesto a Mario Sechi se è vero che il doppiopesismo dell'occidente nei confronti di Assange e Navalny diventa insopportabile. La conduttrice ha anche ricordato una dichiarazione di Stella, la moglie di Assange, che ritiene il marito "un prigioniero politico come Navalny". "Assange ha sicuramente rivelato dei segreti ma ha contemporaneamente partecipato a una cyber guerra che era agli inizi e, quindi, lo stesso lo espone nei confronti degli Stati Uniti all'accusa di tradimento", afferma Mario Sechi.
"Ma è un eroe della libertà di stampa oppure no?", chiede quindi Lilli Gruber. "E' molto controverso", risponde Mario Sechi. "E' controverso perché ha pestato i piedi agli americani, se avesse svelato segreti sui russi, sarebbe un idolo", è intervenuto quindi Travaglio. Sechi, poi, spiega che non è possibile paragonare le situazioni di Navalny e Assange perché c'è una differenza: "la dissidenza di Navalny è stato un martirio" mentre "Assange è dentro un sistema liberale che ha più garanzie". "Ma l'hanno arrestato perché ha fatto il giornalista, ma quale liberale", sbotta Travaglio. "E qui ci dividiamo perché io non penso che gli Stati Uniti e la Russia siano uguali, abbi pazienza", conclude Mario Sechi. E voi, da che parte state?
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