L'avvocato Mattia Fontana ha spiegato sui social se scrivere all'ex rappresenta reato di stalking: la sua spiegazione.
Nell'era digitale, la sottile linea tra persistenza e persecuzione si è fatta sempre più labile, catapultando il fenomeno dello stalking al centro di un dibattito legale e sociale di rilevanza globale. In questo contesto, emerge la figura di Mattia Fontana, un avvocato che si fa portavoce di un messaggio cruciale: capire quando l'atto di scrivere all'ex partner trasforma un gesto apparentemente innocuo in un reato punibile per legge.
Lo stalking, un tempo confinato alle ombre di atti ossessivi e non desiderati perpetrati nell'anonimato della notte, ha trovato nel mondo virtuale un nuovo, insidioso teatro di azione. Questa forma di persecuzione psicologica, che si manifesta attraverso messaggi incessanti, telefonate, e-mail e ogni altra forma di comunicazione non sollecitata, diventa un'arma a doppio taglio che colpisce l'intimità e la libertà individuale. L'avvocato, con la sua profonda conoscenza del diritto e un'innata capacità di navigare tra i meandri delle relazioni umane, illumina i confini tra il lecito e l'illegale. Spiega con precisione chirurgica come, in determinate circostanze, anche un semplice messaggio possa assumere connotati di gravità tali da configurarsi come stalking, un reato che la legge persegue con severità.
Stalking, basta scrivere un messaggio all'ex? Parla l'avvocato
La risposta di Mattia Fontana alla domanda di cui sopra, è chiara e semplice: "Dipende". Ma cosa, quindi, potrebbe far scattare il reato di stalking? "Vi sono dei casi in cui l'invio di messaggi o le molteplici telefonate all'ex fidanzato o all'ex fidanzata non possono far ritenere integrato il reato di stalking perché non vi sono particolari reazioni nella vittima, in questi casi si potrà tuttalpiù parlare del reato di molestie previsto dall'articolo 660 del Codice Penale", spiega l'avvocato.
La situazione, però, potrebbe cambiare quando entrano in gioco due variabili: la reiterazione della condotta e le conseguenze sulla vittima. "Se ci sono delle condotte ripetute nel tempo di molestie o di minaccia tali da ingenerare uno stato di ansia o di paura nella vittima o di timore per sé o per l'incolumità di un prossimo congiunto o tali da far cambiare le abitudini di vita, come il numero di telefono e l'orario di uscita da casa, in questi casi si potrà parlare di stalking", spiega Mattia Fontana. L'avvocato specifica anche questo reato previsto dal articolo 612 bis del Codice Penale è punito con la reclusione da 1 anno a 6 anni e 6 mesi. E voi, sapevate di questa differenza tra molestie e stalking?
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