E' assurdo il motivo che ha spinto un'agenzia ha negare il rimborso di viaggio a una coppia di 80enni: la denuncia del figlio.
Nel labirinto delle clausole e delle promesse del mondo assicurativo, le assicurazioni di viaggio si pongono come baluardi contro l'incertezza, promettendo serenità e protezione nelle avventure oltre confine. Questi prodotti, progettati per offrire un'ancora di salvezza in caso di imprevisti, come cancellazioni, malattie o incidenti, sono diventati un accessorio quasi obbligatorio per chi pianifica un viaggio, specialmente per i viaggiatori più anziani, i quali cercano nella loro copertura un ulteriore strato di sicurezza.
Tuttavia, la realtà dietro a queste polizze può rivelarsi ben diversa dalle aspettative, trasformando quello che dovrebbe essere un porto sicuro in un mare di complicazioni. La storia di una coppia di 80enni, che dopo aver investito nella tranquillità di un'assicurazione viaggio si è vista negare il rimborso a causa di un motivo tanto assurdo quanto sconcertante, ne è un esempio emblematico. Nonostante avessero agito con la massima prudenza, acquistando una polizza che credevano li avrebbe protetti, si sono ritrovati intrappolati in una rete di termini e condizioni che ha reso il loro investimento praticamente inutile.
Agenzia nega rimborso del viaggio a coppia di 80enni: l'assurdo motivo
La storia di questa disavventura è stata raccontata da Giangiacomo, il figlio della coppia di 80enni, che, a causa del torto subito, ha denunciato l'accaduto sul sito dell'Unione Nazionale Consumatori. Inoltre, ha anche affidato il caso a un avvocato. A dicembre 2023 i suoi genitori sarebbero dovuti partire per un viaggio per il quale avevano comprato anche una polizza assicurativa che, pagando solo 200 euro, permetteva di avere la restituzione della caparra di 1.500 euro in caso di cancellazione imprevista del viaggio. L'acquisto della polizza è stato quasi obbligato in quanto tanti imprevisti avrebbero potuto impedire ai genitori anziani la partenza.
Infatti, per motivi di salute, i due 80enni hanno dovuto rinunciare al viaggio. Quindi, hanno contattato l'agenzia per ricevere indietro la caparra in virtù dell'assicurazione. Tuttavia, l'agenzia di viaggi gli ha negato il rimborso. I motivi? La depressione, di cui soffre il padre, non è coperta dall'assicurazione e i certificati medici riguardanti i problemi urologici risalgano a un mese prima della partenza e, quindi, non sono validi. Tutto fa pensare che l'agenzia si sia voluta aggrappare a dei cavilli contrattuali per evitare di rimborsare i poveri 80enni. L'agenzia, di cui non faremo il nome per questioni di privacy, ha dimostrato di riservare un atteggiamento disumano nei confronti della coppia di anziani. E voi, vi sareste comportati allo stesso modo?