Quando si pensa a Louis Vuitton, vengono subito in mente lusso, sfilate, borse iconiche e prezzi da capogiro. Eppure qualcuno ha deciso di entrare nella celebre boutique in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano con una missione ben precisa: trovare l’oggetto più economico di tutto il negozio. Il risultato? Una scoperta tanto curiosa quanto sorprendente.
Il brand del lusso per eccellenza: perché Louis Vuitton costa così tanto
I capi e gli accessori di Louis Vuitton, brand fondato nel 1854 (dettaglio importante), sono tra i più cari al mondo, e non per caso. Ogni prodotto nasce da una combinazione perfetta di artigianalità, materiali pregiati, design e prestigio del marchio. Le borse, per esempio, sono realizzate a mano con vera pelle di mucca o tessuti brevettati, testate in modo rigoroso per garantire durata e qualità. Persino le cerniere vengono aperte e chiuse migliaia di volte prima di arrivare in boutique.
A tutto questo si aggiunge la strategia di mercato: Louis Vuitton limita la produzione e controlla la distribuzione per mantenere un’aura di esclusività. Il risultato è un marchio che non vende solo un prodotto, ma uno status, un simbolo di eleganza e di successo riconosciuto a livello mondiale. Non stupisce, quindi, che un paio di pantaloncini possa superare i 1.000 euro, e che le collezioni si esauriscano rapidamente.
La sfida del content creator: “Entrare e trovare l’oggetto più economico”
A mettere alla prova la filosofia del lusso ci ha pensato @profilosenzaseguito, un content creator noto per le sue sfide legate al denaro e al costo della vita in Italia. Dopo aver testato quanto costa chiedere un bicchiere d’acqua in diversi bar tra Roma e Milano, ha deciso di spingersi oltre: entrare in uno dei negozi più esclusivi al mondo e cercare l’oggetto meno costoso disponibile. La sfida era trovare un oggetto a 1€ ma, come si può facilmente immaginare, è fallita.
Il video, diventato virale su TikTok, mostra il creator che esplora i piani della boutique milanese. Osserva scarpe, profumi e accessori, ma i cartellini sono spesso coperti o cancellati a penna. Alla domanda rivolta a una commessa sul prezzo di un paio di pantaloncini, la risposta è secca: 1.100 euro. Inutile dire che non sono finiti in cassa.
Durante la sua esplorazione, il creator è riuscito comunque a ottenere qualcosa senza spendere un centesimo: uno spruzzo di profumo. Un piccolo gesto di cortesia, se si pensa che la boccetta del profumo in questione costa circa 500 euro. Una cifra che per molti rappresenta il budget di un intero mese di spese quotidiane. Ma la vera sorpresa arriva solo alla fine del video, quando il creator riesce a individuare il prodotto meno costoso dell’intero store Louis Vuitton di Milano. Non un accessorio, non un portachiavi, ma… un libro.

Il prodotto più economico di Louis Vuitton: una guida turistica da 35 euro
L’oggetto meno costoso della boutique è la City Guide Bangkok, una guida turistica cartacea molto corposa (320 pagine) che fa parte di una collezione di libri dedicati alle città più affascinanti del mondo. Prezzo? 35 euro. Un piccolo lusso accessibile, almeno rispetto agli standard della Maison.
Dal sito ufficiale si scopre che le City Guide accompagnano i viaggiatori dal 1998, offrendo un punto di vista unico sulle destinazioni. Ogni volume coinvolge giornalisti, scrittori e artisti che raccontano il volto autentico delle metropoli, tra hotel di charme, ristoranti, boutique d’arte e scorci nascosti. La City Guide Bangkok è curata dall’autore e designer Ou Baholyodhin e contiene fotografie di Denis Bourges del collettivo Tendance Floue. Un’opera d’arte editoriale più che un semplice souvenir.
Un esperimento che fa riflettere
Alla fine della sua avventura, il content creator ha anche chiesto se fosse possibile acquistare soltanto la celebre busta arancione Louis Vuitton, ma la risposta è stata un netto no. Qualche settimana prima, in un esperimento opposto, aveva invece comprato una busta per la frutta da Carrefour, pagandola con carta di credito: 1 centesimo esatto. Due mondi agli antipodi, due simboli di consumo completamente diversi.
Il suo esperimento non è solo un gioco, ma anche uno spunto per riflettere sul significato del lusso contemporaneo. Da una parte l’eccellenza, l’artigianato e la storia di un marchio che ha fatto la moda; dall’altra la curiosità di scoprire quanto costa davvero far parte, anche solo per un attimo, di quell’universo dorato. E a Milano, pare che bastino 35 euro per poter dire: “Ho comprato qualcosa da Louis Vuitton”.
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