Lasciare un lavoro in banca per trasferirsi dall’altra parte del mondo – per fare un mestiere molto diverso – non è una decisione che si prende a cuor leggero. Eppure è proprio quello che ha fatto tait_west, un content creator italiano che ha deciso di raccontare sui social la sua esperienza in Australia, dove oggi lavora come trade assistant in una miniera. Il suo racconto, diventato virale, mostra un lato del lavoro all’estero che molti sognano ma pochi conoscono davvero.
Dall’ufficio in giacca e cravatta alla miniera australiana
In Italia, tait_west lavorava in banca: un impiego presumibilmente stabile, ma che non gli garantiva la libertà economica che desiderava. Così ha scelto di cambiare completamente vita. Oggi vive in Australia e lavora come assistente del meccanico nelle miniere, una professione molto richiesta nel Paese e ben pagata. «Percepisco 7190 dollari netti ogni due settimane», racconta. Tradotto in euro, si tratta di circa 4060 euro a settimana, una cifra che ha sorpreso molti dei suoi follower.
Ma non è solo lo stipendio a fare la differenza. In questo tipo di impieghi, chiamati FIFO (Fly In Fly Out), le aziende pagano anche il volo di andata e ritorno verso la miniera, oltre a vitto e alloggio. In pratica, durante le due settimane di lavoro, non c’è quasi modo di spendere denaro, se escludiamo consumazioni extra nei bar delle miniere. E quando arriva la settimana di pausa, il lavoratore torna in città, libero di viaggiare o rilassarsi.
Guadagnare in tre anni ciò che in Italia richiede quindici
Secondo tait_west, con un lavoro in miniera in Australia è possibile mettere da parte in due o tre anni ciò che in Italia si risparmierebbe in dieci o quindici. Il costo della vita in Australia è alto, ma in questo tipo di contratto le spese principali sono già coperte. È per questo che molti giovani scelgono di trasferirsi: si lavora duramente, ma si ottengono risultati concreti in poco tempo.

Il content creator sottolinea che il Paese valorizza i giovani e offre opportunità reali a chi è disposto a mettersi in gioco. Le miniere, pur essendo ambienti duri, garantiscono contratti trasparenti, turni definiti e un sistema di sicurezza tra i più severi al mondo. «È una scelta impegnativa, ma non tornerei mai indietro», racconta nel video. «L’Australia valorizza i giovani, anche se sei solo un lavoratore temporaneo».
Un lavoro estremo, ma temporaneo
Naturalmente non è un mestiere per tutti. Le temperature nel deserto australiano possono superare i 40 gradi e le giornate di lavoro sono lunghe e faticose. Gli spazi sono isolati, il contatto con la natura è minimo e le regole di sicurezza sono ferree. Si lavora per due settimane di fila, poi c’è una pausa obbligatoria di sette giorni. È un ritmo che può logorare, ma anche offrire grandi soddisfazioni economiche.
Molti lavoratori scelgono di restare in questo settore solo per qualche anno, approfittando del periodo di maggiore energia fisica e mentale, spesso prima dei quarant’anni. Con i risparmi accumulati, in molti decidono poi di cambiare vita, investendo in una casa o avviando un’attività in proprio, sia in Australia che in Italia.
Australia: il sogno (faticoso) di una nuova vita
La storia di tait_west rappresenta sempre più giovani italiani che vedono nell’Australia un Paese capace di premiare impegno e sacrificio. Le miniere non sono un paradiso, ma un trampolino per chi vuole dare una svolta concreta alla propria vita professionale. Il lavoro è duro, la distanza da casa si fa sentire, ma le prospettive economiche e personali restano tra le migliori al mondo.
In un mercato globale dove la meritocrazia non è sempre scontata, esperienze come quella di tait_west continuano a ispirare molti. E ricordano che, a volte, per cambiare davvero vita, serve il coraggio di prendere un volo di sola andata.
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