I consigli dell’esperto per assumere correttamente la melatonina e per evitare di avere l’effetto opposto, e cioè quello di restare sveglio tutta la notte.
La melatonina è un ormone naturale prodotto dalla ghiandola pineale, con un ruolo centrale nella regolazione del ritmo circadiano. La sua secrezione aumenta con il buio serale, raggiunge il picco durante la notte e diminuisce al mattino, segnalando al corpo il momento del riposo. Questo meccanismo consente di mantenere sincronizzati numerosi processi fisiologici, come la temperatura corporea, il metabolismo e il rilascio di altri ormoni, influenzando anche l’equilibrio emotivo. L’assunzione di melatonina risulta utile per favorire l’addormentamento, migliorare la qualità del sonno e contrastare i disturbi del ciclo sonno-veglia legati a jet lag, lavoro notturno o insonnia occasionale.
Tra gli altri effetti positivi, si citano anche quelli antiossidanti e neuroprotettivi, insieme a un possibile effetto antinfiammatorio, sebbene questi ambiti siano ancora oggetto di ricerca. In commercio, la melatonina è disponibile come integratore alimentare o, in certi casi, come farmaco da banco, in varie formulazioni: dalle compresse alle capsule, fino allo spray o alle gocce. Spesso è associata a estratti di valeriana, camomilla o passiflora, utili per potenziare l’effetto rilassante. Alle dosi consigliate è considerata sicura, ma in presenza di patologie o terapie croniche è opportuno chiedere il parere del medico, soprattutto in caso di uso prolungato.
Melatonina: ecco come prenderla correttamente e l’errore da evitare
Conoscere il dosaggio corretto è fondamentale, perché altrimenti si potrebbe avere l’effetto opposto. A rivelarlo, è stato anche un noto esperto di chimica, il dottor Matteo Alviani. In particolare, l’esperto ha spiegato che la melatonina è l’ormone secreto dal nostro cervello, che ci dà il segnale di andare a dormire, ma non spegne il cervello. Per tale motivo, prenderlo a dosaggi troppo elevati non aiuterà ad addormentarsi più velocemente. Piuttosto, può creare problematiche durante il giorno, o addirittura incubi: per questo motivo, prenderne di più fa soltanto male.

Per un dosaggio giornaliero oltre il milligrammo, quindi, il dottor Alviani suggerisce di consultare sempre il proprio medico. Inoltre, è fondamentale ricordarsi di assumerla sempre circa 2 o 3 ore prima di dormire. Infine, l’esperto suggerisce di non portare lo smartphone, il tablet o altri schermi a letto. Assumere la melatonina circa 2-3 ore prima di dormire permette all’organismo di assorbirla gradualmente e inviare al cervello il segnale della “notte biologica”. Questa tempistica favorisce l’insorgenza naturale della sonnolenza e un corretto allineamento con il ritmo circadiano. Prenderla troppo tardi riduce l’efficacia, mentre anticiparla o ritardarla eccessivamente può disturbare il ciclo sonno-veglia. Allo stesso modo, evitare smartphone e schermi prima di dormire è fondamentale: la luce blu emessa da questi dispositivi inibisce la produzione di melatonina endogena e mantiene il cervello in stato di allerta, compromettendo l’addormentamento e la qualità complessiva del riposo notturno.
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