Si trasferisce in Giappone e fa l’esame teorico per la patente: “Difficilissimo, domande ingannevoli”

Trasferirsi in Giappone e integrarsi completamente nella vita quotidiana locale non è semplice. Tra i tanti aspetti da affrontare, uno dei più complessi è senza dubbio ottenere la patente di guida giapponese. Lo sa bene il content creator americano @migakuofficial, che vive nel Paese da diversi anni e ha raccontato sui social la sua esperienza con l’esame teorico, definendolo “uno dei più difficili al mondo”.

Un esame teorico diverso da qualsiasi altro

Nel suo video, Migaku spiega che dopo aver vissuto in Giappone per diverso tempo, ha deciso di affrontare la prova teorica per poter guidare legalmente. Il trasporto pubblico è incredibilmente efficiente, ma non arriva ovunque, soprattutto nelle zone rurali. Avere un’auto in Giappone significa libertà e indipendenza, soprattutto per chi ama esplorare luoghi remoti lontani dalle grandi città.

Mikagu ha spiegato che l'esame teorico della patente in Giappone contiene domande ingannevoli, almeno a suo avviso.
Mikagu ha spiegato che l’esame teorico della patente in Giappone contiene domande ingannevoli, almeno a suo avviso.

Il creatore di contenuti mostra un manuale cartaceo molto simile a quello utilizzato dagli studenti italiani per esercitarsi ai quiz. Le domande sono a risposta “vero o falso”, ma la difficoltà non sta nella complessità tecnica quanto nell’ambiguità. “Le domande sembrano ovvie, ma in realtà nascondono dei trabocchetti”, dice Migaku. “È facile cadere in errore anche quando pensi di sapere la risposta giusta”.

Domande a trabocchetto e logica giapponese

La prima domanda che mostra è apparentemente banale: “Nei giorni di pioggia, devi prestare attenzione mentre guidi”. La risposta naturale sarebbe “Vero”, ma in Giappone è “Falso”. Perché? Secondo il ragionamento giapponese, bisogna prestare attenzione sempre, anche con il sole e il cielo sereno. Dunque la frase è considerata errata perché limita la prudenza solo a una condizione specifica.

La seconda domanda è altrettanto ingannevole: “Al semaforo rosso devi sempre fermare l’auto”. Anche qui verrebbe da rispondere “Vero”. Invece la risposta corretta è “Falso”, perché ci sono eccezioni: i veicoli di emergenza come ambulanze o auto della polizia, in caso di urgenza, possono proseguire nonostante il rosso. “Capite? Anche le domande più semplici vanno lette con estrema attenzione”, commenta Migaku nel video.

La terza domanda è più tradizionale: “Nelle giornate di pioggia, dato che c’è bisogno di più tempo per frenare, devi lasciare più spazio tra la tua macchina e quella davanti”. In questo caso la risposta è “Vero”, una delle poche senza trabocchetti. Tuttavia, per ottenere la patente serve il 90% di risposte corrette, quindi basta un piccolo errore per fallire l’esame.

Il livello di difficoltà spiegato da chi vive in Giappone

Secondo Migaku, il test teorico giapponese è considerato tra i più complicati del mondo. Il motivo non è solo linguistico, ma anche culturale. Le domande riflettono la mentalità giapponese, che valorizza la precisione assoluta e la riflessione su ogni dettaglio. Persino un termine o un kanji può cambiare completamente il significato della frase. Nei commenti, diversi utenti giapponesi hanno confermato che nella prima domanda sull’attenzione alla guida nei giorni di pioggia era presente un carattere che indicava “solo”, rendendo più chiaro il senso della risposta “falsa”.

Questo esempio dimostra come anche chi parla fluentemente giapponese possa incontrare difficoltà, specialmente in test che richiedono una comprensione profonda delle sfumature linguistiche e culturali. Per molti stranieri, superare l’esame diventa un’impresa lunga e stressante.

Un’esperienza che racconta il Giappone di oggi

Il racconto di Migaku ha attirato migliaia di visualizzazioni e commenti da parte di chi sogna di vivere in Giappone o già ci vive. Al di là dell’esame, la sua esperienza mostra un aspetto interessante della società giapponese: l’attenzione maniacale ai dettagli, la logica rigorosa e la disciplina applicata a ogni ambito, persino nei quiz per la patente.

Molti utenti stranieri si sono riconosciuti nel suo racconto, raccontando prove simili affrontate in altri contesti giapponesi, come esami universitari o test di lingua. L’episodio, oltre a far sorridere, offre una riflessione sul concetto di “ovvio”: ciò che appare scontato per un occidentale, in Giappone può assumere un significato completamente diverso.

Una lezione che va oltre la guida: imparare a leggere tra le righe, capire il contesto e rispettare le regole, anche quando sembrano eccessivamente rigide. In fondo, è proprio questo il fascino del Giappone: un equilibrio tra rigore e paradosso che continua ad affascinare chiunque decida di viverlo davvero.