“Non ho bevuto caffè per tre mesi, poi l’ho preso di nuovo e mi è successo questo”

Ilaria Bici, content creator e modella molto seguita su TikTok, ha raccontato in un video pubblicato il 25 settembre di aver fatto un esperimento personale: smettere di bere caffè per tre mesi, da metà giugno a metà settembre. Il risultato? Una scoperta sorprendente che ha fatto discutere migliaia di utenti e che riapre il dibattito sul vero effetto della caffeina sul nostro corpo e sulla mente.

Tre mesi senza caffè: cosa è cambiato davvero

Nel suo racconto, Ilaria spiega di aver eliminato completamente il caffè durante l’estate, nonostante fosse una sua abitudine quotidiana. “Ho deciso che nei tre mesi estivi non avrei bevuto caffè, anche se a me piace tanto”, ha spiegato. Il motivo? Voleva capire come il suo corpo avrebbe reagito all’assenza di caffeina. Dopo tre mesi di pausa totale, ha ripreso gradualmente, concedendosi solo un cappuccino di tanto in tanto.

La differenza, racconta, è stata netta: “Quando non bevevo caffè mi svegliavo con un’energia incredibile. Non avevo quella nebbia mentale e non sentivo il bisogno di caffeina. Dormivo meglio, senza ansia o batticuore”. Una descrizione che molti utenti hanno definito “illuminante”, specie per chi considera il caffè un alleato indispensabile per iniziare la giornata.

Il ritorno al caffè e gli effetti inattesi

Dopo la pausa estiva, Ilaria ha deciso di riprendere a bere cappuccino due volte a settimana. Ma il suo corpo ha reagito in modo inaspettato. “Sento di nuovo il bisogno di caffeina al mattino, e provo più ansia del solito. Credo che il caffè non faccia bene al mio sistema nervoso”, ha raccontato ai suoi follower.

Ilaria Bici non ha bevuto caffè per tre mesi consecutivi, poi ha interrotto il 'digiuno' e ha notato alcune conseguenze negative
Ilaria Bici non ha bevuto caffè per tre mesi consecutivi, poi ha interrotto il ‘digiuno’ e ha notato alcune conseguenze negative

Molti utenti hanno commentato di aver avuto esperienze simili: dopo periodi di pausa, il ritorno al caffè può far emergere effetti come battito accelerato, agitazione o difficoltà a dormire. In parte, spiegano alcuni nutrizionisti, è una reazione legata al modo in cui la caffeina stimola il sistema nervoso centrale: quando si riduce l’assunzione per un periodo prolungato, il corpo “resetta” la tolleranza e reagisce in modo più intenso alla stessa quantità di caffeina.

Le regole per bere caffè in modo consapevole

Nel video, Ilaria cita anche alcune indicazioni provenienti da ricerche scientifiche. In particolare, ricorda che non è consigliato bere caffè nei 90 minuti successivi al risveglio, perché in quella fase i livelli di cortisolo — l’ormone dello stress — sono naturalmente più alti. Aggiungere caffeina in quel momento può rendere il cervello iperattivo e aumentare ansia o irritabilità.

Un altro consiglio riguarda l’orario pomeridiano: evitare il caffè dopo le 15. Anche se alcune persone dicono di riuscire a dormire comunque, diversi studi pubblicati sul “Journal of Clinical Sleep Medicine” hanno mostrato che la caffeina può ridurre la qualità del sonno fino a sei ore dopo l’assunzione, frammentando le fasi di riposo profondo.

Cosa possiamo imparare dall’esperimento di Ilaria Bici

L’esperienza di Ilaria non è una verità universale, ma un esempio di come ogni organismo reagisca in modo diverso alla caffeina. Alcune persone traggono benefici da un consumo moderato, altre invece scoprono di stare meglio senza. La chiave sta nell’ascoltare il proprio corpo e nel consumare il caffè con consapevolezza, senza abusarne e rispettando i propri ritmi naturali.

A chi, nei commenti, le chiede alternative, risponde che bisognerebbe preferire bevande più leggere come tè verde o tisane. Una scelta personale che molti suoi follower hanno deciso di imitare, almeno per qualche settimana, per capire come cambia davvero la propria energia senza la classica tazzina del mattino.

Che si scelga di rinunciarvi o di continuare a berlo, l’esperimento di Ilaria Bici ricorda una cosa importante: il caffè non è solo una questione di abitudine, ma anche di equilibrio. E a volte, basta fermarsi per un po’ per scoprire come stiamo davvero.