Oggi, martedì 4 novembre, è una giornata molto particolare: ecco di cosa si tratta e il suo effetto sulla busta paga.
La busta paga rappresenta il documento essenziale che riassume la retribuzione complessiva di ogni lavoratore dipendente. Contiene dati personali e aziendali, periodo di riferimento, elementi fissi e variabili del salario, contributi previdenziali, imposte e il saldo netto spettante. Le principali componenti includono la retribuzione base, le eventuali indennità, le mensilità aggiuntive, gli straordinari e i compensi per lavoro festivo, oltre a ferie, permessi e trattenute fiscali e previdenziali. Un aspetto particolare riguarda le festività soppresse, giornate un tempo riconosciute come festività nazionali o religiose e abolite nel 1977 per aumentare la produttività. Oggi si traducono in permessi retribuiti, noti come “ex festività”, che spettano ai lavoratori come credito di ore da utilizzare o monetizzare.
Le ore maturano durante l’anno e, per un dipendente a tempo pieno, ammontano in genere a 32 ore complessive. Se non vengono usate entro l’anno, tali ore vengono liquidate come indennità nella busta paga di dicembre o gennaio. Nel cedolino, queste ore compaiono nella sezione “permessi ex festività”, dove sono indicate quelle maturate, godute e residue. Chi lavora nei giorni corrispondenti alle ex festività può, altresì, ricevere una maggiorazione o una retribuzione aggiuntiva prevista dal contratto.
4 novembre: ecco perché ci sarà una bella sorpresa nella busta paga di questo mese
Una delle festività soppresse è la Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. La Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, celebrata il 4 novembre, ricorda la vittoria italiana nella Prima Guerra Mondiale e la conclusione del processo di unificazione con l’annessione di Trento e Trieste. Istituita nel 1919, onora i caduti e il valore delle Forze Armate, simboli di libertà e unità nazionale. Pur non essendo più giorno festivo da quasi 50 anni, resta una ricorrenza civile solenne, commemorata con cerimonie ufficiali, deposizioni di corone e parate in tutta Italia. Parate culminanti, poi, a Roma presso l’Altare della Patria.

Essendo una festività soppressa, essa dà diritto a un piccolo premio. Come rivelato dalla dottoressa Sabrina Grazini, nota consulente del lavoro ed esperta del settore, questa festività, che per convenzione è stata spostata alla prima domenica del mese, dà diritto a una piccola retribuzione aggiuntiva, che verrà corrisposta insieme allo stipendio di novembre. Questa retribuzione aggiuntiva verrà versata alla maggior parte dei lavoratori dipendenti, ma non a tutti: a seconda del CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro), infatti, questa festività potrebbe dar diritto semplicemente a delle ore di permesso in più. In entrambi i casi, comunque, si tratta di una bella sorpresa, dato che si avranno più soldi o un maggior numero di permessi.
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