Non è solo per stimolare l’appetito: esperto rivela tutti i motivi per i quali non mancano mai i dolci in vetrina nei ristoranti.
La vetrina rappresenta il primo contatto tra un’attività e il potenziale cliente, un vero strumento di marketing visivo capace di determinare il successo commerciale. In pochi secondi può suscitare curiosità, trasmettere emozioni e invitare all’ingresso, diventando così una forma di comunicazione diretta e immediata. Una vetrina efficace non si limita a mostrare prodotti, ma racconta una storia, riflette l’identità del brand e trasmette un messaggio chiaro di qualità e stile. In un contesto urbano dove i passanti sono spesso distratti, il tempo di attenzione si riduce a pochi istanti. Per questo, le attività puntano su luci mirate, colori accattivanti e un’attenta selezione dei prodotti esposti.
La regola del “less is more” resta centrale: pochi articoli ben scelti possono risultare più incisivi di una vetrina affollata. Nei bar e nei ristoranti, l’impatto visivo dei dolci, delle fotografie di piatti e delle lavagne promozionali è studiato per stimolare il desiderio e creare un legame emotivo con il passante. Negli ultimi anni si sono affermate anche le tecnologie interattive, come schermi digitali e cataloghi multimediali, che trasformano la vetrina in uno spazio dinamico capace di catturare lo sguardo e differenziare l’attività dalla concorrenza. Curare la vetrina, dunque, non è solo una scelta estetica ma un vero investimento strategico: un elemento chiave per aumentare la visibilità, la reputazione e, in ultima analisi, le vendite.
Ristoranti: ecco perché non mancano mai i dolci in vetrina
Nei ristoranti e nei bar, la vetrina diventa il posto giusto per attirare i clienti, mostrando piatti e prodotti di splendido aspetto, al fine di stimolare l’appetito nei passanti, e di far venir loro voglia di entrare e assaggiare i piatti. Nella maggior parte dei ristoranti, in particolare, si trovano i dolci in vetrina: la scelta è decisamente mirata, e nasconde delle motivazioni molto sottili. A rivelarle, è stato un noto esperto di tutela dei consumatori, l’avvocato Massimiliano Dona. In particolare, l’esperto ha spiegato che i motivi sono tre. Il primo è immaginabile: si sceglie anche con gli occhi, e vedere i dolci può aiutarci a scegliere quello preferito.

Gli altri due motivi sono meno evidenti. Il secondo motivo è, cioè, quello di far venir voglia al cliente di ordinare il dolce: guardandolo in vetrina, infatti, quest’ultimo può mettere già in conto di lasciare uno spazio per il dolce. In questo modo, dunque, il dolce in vetrina influenza l’ordine del cliente, che mette in conto anche il dolce. Il terzo motivo è ancora più sottile, ed è davvero geniale: come spiega il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, infatti, alcuni clienti possono pensare di non ordinare il dolce, per una questione di tempo. Vedendo i dolci già pronti, infatti, i clienti non pensano più al fatto che potrebbero perdere troppo tempo a prepararli, e possono decidere, a questo punto, di ordinarli. Tre motivi davvero furbi, insomma, che convincono i clienti a prendere un piatto (dolce) in più.
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