La meta economica che non devi perdere a novembre: weekend lungo tra cultura, paesaggi e buona cucina

La meta economica da visitare a novembre è l’Armenia: un Paese meraviglioso, da esplorare pagando poco. Ecco tutti i dettagli su un itinerario per un weekend lungo.

A 4 ore di volo dall’Italia, c’è un Paese meraviglioso che merita di essere visitato, almeno una volta nella vita. È l’Armenia, un luogo di grande fascino, che si può raggiungere con un volo di circa 100 euro. Questo Paese è economico in generale: come rivelato da Lorenzo Maddalena, un noto travel creator italiano, una stanza in un hotel a 4 stelle, in pieno centro, nella capitale, Erevan, può costare circa 50 euro a notte. Non solo: pranzare o cenare in un ristorante di cucina tradizionale difficilmente costa più di 15 euro a persona. Questo Paese ha, poi, tanto da offrire da un punto di vista artistico e culturale.

Gite tra templi, monasteri suggestivi e i luoghi storici della capitale armena possono costare intorno ai 150 euro complessivi, per un’esperienza unica, da vivere con un servizio di transfer, in totale comodità e sicurezza. Con circa 300 euro totali, insomma, si può trascorrere un weekend lungo meraviglioso in Armenia, con partenza il venerdì e ritorno il lunedì. Consigliamo di valutare questa esperienza, magari prima del periodo natalizio, dove i prezzi potrebbero essere più alti.

Armenia: è questa la meta economica da visitare a novembre (e non solo)

Un viaggio di quattro giorni in Armenia con base a Erevan offre la possibilità di scoprire le sue radici storiche, le bellezze naturali e la ricca tradizione culinaria. L’itinerario unisce monumenti, panorami e sapori, costruendo un percorso che alterna arte, fede e cultura. Ogni giornata è pensata per vivere un’esperienza completa tra le testimonianze di una delle civiltà più antiche del Caucaso. Il primo giorno è dedicato alla capitale Erevan, cuore culturale e politico del Paese. La visita può iniziare dalla Cascata, monumento e centro d’arte contemporanea che domina la città, per poi raggiungere la Piazza della Repubblica, il Museo di Storia dell’Armenia e il celebre Matenadaran, dove sono custoditi manoscritti di valore inestimabile.

Meta economica novembre
La destinazione consigliata da Lorenzo Maddalena. (Fonte: Instagram – @lorenzomaddalena).

Dalle terrazze panoramiche si ammira spesso la sagoma del Monte Ararat, simbolo nazionale e spirituale. I mercati locali e i quartieri storici completano l’esperienza urbana, immersa nei profumi di piatti come il Khorovats, il barbecue armeno, o il Lavash, pane sottile e morbido che accompagna ogni pietanza. La seconda giornata è dedicata ai siti più iconici fuori città. Il Tempio di Garni, unico edificio pagano ellenistico sopravvissuto nel Caucaso, sorge tra pareti rocciose spettacolari. Poco distante, il Monastero di Geghard, scavato nella montagna e dichiarato Patrimonio UNESCO, incanta per la sua spiritualità e per i bassorilievi scolpiti nella pietra. Proseguendo, il Lago Sevan regala scenari suggestivi e ospita il monastero di Sevanavank, che domina le acque azzurre del bacino. Qui è d’obbligo gustare pesce fresco, spesso cotto alla griglia, o piatti tradizionali come il Ghapama, zucca ripiena di riso, uvetta e miele.

Le ultime due giornate

Il terzo giorno conduce verso sud, tra vigneti e paesaggi desertici. Il Monastero di Khor Virap offre una vista straordinaria sul Monte Ararat e rappresenta uno dei luoghi più sacri della cristianità armena. La tappa successiva è Areni, rinomata per i suoi vini e per il tipico pane dolce, prima di raggiungere Noravank, monastero incastonato in gole di roccia rossa, celebre per la sua architettura raffinata. La cucina locale propone manti, ravioli di carne serviti con salsa di yogurt e pomodoro, e lo stufato Kchuch, cotto in terracotta con agnello e verdure.

 

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L’ultima giornata è dedicata alla Cattedrale di Echmiadzin, centro spirituale dell’Armenia e tra i luoghi più venerati della cristianità orientale. Il rientro a Erevan permette di esplorare musei moderni, acquistare artigianato o rilassarsi nei parchi cittadini. Tra i sapori finali spiccano lo Zhingyalov hats, pane ripieno di erbe selvatiche, e la Pastirma, carne speziata e stagionata, simbolo della cucina tradizionale. Questo itinerario offre un’immersione completa nella cultura armena, dove storia, fede e gastronomia si fondono in un viaggio che riflette l’anima autentica del Paese, dalle montagne al piatto.