Su RaiPlay, Colin Firth incanta in uno dei più amati film britannici: incetta di Oscar e BAFTA

C’è un capolavoro disponibile su RaiPlay, con Colin Firth: è uno dei film britannici più amati di sempre. La pellicola è valsa all’attore il suo primo e unico Oscar, oltre a ricevere numerosi premi come Golden Globe e BAFTA.

Il discorso del Re (The King’s Speech, 2010) è uno dei film britannici più amati e premiati del nuovo millennio. Diretto da Tom Hooper, porta sullo schermo la storia vera di Re Giorgio VI, padre della Regina Elisabetta II, interpretato con intensità da Colin Firth. Il film, disponibile su RaiPlay, continua a emozionare per la sua profondità umana e per l’equilibrio tra intimità e storia.

Ambientato tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento, il racconto segue il principe Albert, duca di York, un uomo riservato e segnato da una forte balbuzie. Dopo la morte del padre Re Giorgio V e la controversa abdicazione del fratello maggiore Edoardo VIII, Albert è chiamato al trono con il nome di Giorgio VI. Il nuovo sovrano si trova così a dover affrontare l’enorme responsabilità di guidare il Regno Unito in un’epoca segnata da crisi politiche e dalla crescente minaccia della guerra. In un periodo in cui la radio rappresenta la voce ufficiale della monarchia, la sua difficoltà nel parlare in pubblico diventa un ostacolo doloroso e personale.

Su RaiPlay, un film meraviglioso con Colin Firth: tra i capolavori britannici più amati

Sostenuto dalla moglie Elisabetta (interpretata da Helena Bonham Carter), il futuro re decide di chiedere aiuto all’originale e anticonvenzionale logopedista australiano Lionel Logue (Geoffrey Rush). Tra i due nasce un legame sincero e profondo, che si trasforma in un’amicizia capace di oltrepassare le rigide barriere sociali. Attraverso un metodo terapeutico fuori dagli schemi e un confronto umano fatto di fiducia e determinazione, Logue aiuta Giorgio VI a dominare la propria voce. Il film raggiunge il suo culmine nel celebre discorso radiofonico del 1939, quando il re, superando la paura, annuncia con fermezza l’ingresso del Regno Unito nella Seconda guerra mondiale.

RaiPlay Colin Firth
Helena Bonham Carter nel film.

La prova di Colin Firth è straordinaria. L’attore costruisce un ritratto di profonda fragilità e dignità, restituendo la tensione interiore di un uomo costretto a trovare la forza nel momento più difficile. Firth studiò a lungo le dinamiche del linguaggio e della balbuzie, arrivando a immedesimarsi completamente nel personaggio, tanto da faticare a smettere di balbettare anche fuori dal set. La sua interpretazione gli valse i principali riconoscimenti internazionali: Oscar, Golden Globe, BAFTA e SAG Award come miglior attore protagonista. Il suo Giorgio VI diventa simbolo di resilienza e di una leadership nata dal coraggio di affrontare la propria vulnerabilità.

Regia sopraffina e incetta di premi

La regia di Tom Hooper è precisa e raffinata. Il regista adotta uno stile intimista e misurato, che privilegia l’emozione e l’ascolto interiore rispetto al fasto storico. La fotografia, dai toni caldi e ovattati, e la scenografia curata nei minimi dettagli contribuiscono a restituire l’austerità della monarchia britannica e la solitudine del suo sovrano. Il film mantiene un perfetto equilibrio tra rigore formale e sensibilità umana, concentrandosi sul dialogo e sull’intenso rapporto tra i due protagonisti, vero nucleo narrativo dell’opera. L’opera fu un trionfo internazionale. Nel 2011 ottenne 4 Premi Oscar — Miglior Film, Regia, Attore Protagonista e Sceneggiatura Originale — e 7 BAFTA, tra cui Miglior Film e Miglior Film britannico.

Riconoscimenti prestigiosi arrivarono anche ai festival internazionali, come il Premio del Pubblico a Toronto, oltre a una lunga serie di premi minori che consolidarono la fama del film come capolavoro del cinema d’autore contemporaneo. Inoltre, la pellicola ha vinto anche il David di Donatello come Miglior film dell’Unione Europea. “Il discorso del Re” rimane una delle pellicole più toccanti del XXI secolo perché unisce storia, emozione e introspezione. Racconta la paura di non essere all’altezza, il valore della parola e la forza del sostegno umano. In ogni scena, emerge l’idea che anche le fragilità possano trasformarsi in strumenti di crescita e di guida. Grazie all’interpretazione impeccabile di Firth, alla regia elegante e alla scrittura ispirata di David Seidler, il film si impone come un esempio di cinema britannico di altissimo livello, capace di commuovere e ispirare ancora oggi, anche nella sua nuova visione su RaiPlay.