Delicato, drammatico ed emozionante: il film ‘I figli degli altri‘ merita assolutamente di essere visto, e ora è disponibile gratuitamente su RaiPlay.
I figli degli altri (Les Enfants des autres) è un film francese del 2022 scritto e diretto da Rebecca Zlotowski, che affronta con profonda sensibilità e verità i temi dell’amore, della maternità e del tempo che fugge. Presentato in concorso alla 79ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove fu candidato al Leone d’Oro, ha successivamente regalato a Virginie Efira il Premio Lumière 2023 come miglior attrice. L’opera, oggi disponibile su RaiPlay, è un racconto intimo che esplora la fragilità e la bellezza dei legami umani.
La protagonista è Rachel (Virginie Efira), un’insegnante quarantenne, divorziata e senza figli, che conduce una vita serena e appagante. Tutto cambia quando incontra Ali (Roschdy Zem), un uomo separato e padre della piccola Leila. Tra i due nasce un amore profondo, e Rachel si lega con dolcezza alla bambina, che finisce per considerare quasi una figlia. Tuttavia, quel legame è precario: Rachel sa che il suo posto nella vita di Leila non è assicurato e che la relazione con Ali potrebbe interrompersi in qualsiasi momento. Questa consapevolezza la porta a riflettere sul senso della maternità, sulla finitudine del tempo e sulla possibilità di amare senza possesso.
Su RaiPlay, un film da scoprire: candidato al Leone d’Oro al Festival di Venezia nel 2022
La regia di Zlotowski è intima, rigorosa, mai sentimentale. La cineasta evita la retorica e costruisce un racconto fatto di gesti quotidiani e silenzi eloquenti. La macchina da presa segue Rachel con discrezione, cogliendo sfumature emotive e contraddizioni interiori. In questo sguardo delicato risiede la forza del film, che riesce a raccontare la maternità senza maternità, la cura che nasce dall’amore più che dal sangue. Lo stile sobrio e realistico di Zlotowski trasforma il film in una riflessione profonda sull’amore adulto, sulle famiglie non convenzionali e sulla capacità di accogliere l’altro pur sapendo di non poterlo trattenere. Virginie Efira offre una prova d’attrice straordinaria, capace di fondere dolcezza e malinconia. La sua Rachel è una donna forte, consapevole dei propri limiti, che affronta con dignità il peso del tempo e del desiderio non realizzato.

Ogni sguardo e ogni esitazione rivelano una verità emotiva rara, che rende il personaggio profondamente umano. Al suo fianco, Roschdy Zem interpreta Ali con grande misura, delineando un uomo diviso tra amore, responsabilità e paura del cambiamento. La chimica tra i due protagonisti dà vita a un rapporto maturo e realistico, dove la passione convive con la fragilità e il dubbio. Il loro amore, pur sincero, è minacciato da un equilibrio sottile, continuamente messo alla prova dalla presenza della bambina e dal peso del passato.
Nel film anche Chiara Mastroianni
Chiara Mastroianni presta il volto ad Alice, l’ex moglie di Ali e madre di Leila. Pur apparendo in poche scene, il suo personaggio ha un ruolo centrale. Alice rappresenta, infatti, il passato che continua a intrecciarsi al presente, la memoria affettiva che resiste anche dopo la fine di un amore. Attraverso di lei, il film mostra come la separazione non cancelli i legami, ma li trasformi, e come l’amore possa rinascere in forme diverse, più consapevoli e meno idealizzate. I figli degli altri è una storia che parla con autenticità della complessità dei sentimenti moderni, del desiderio di essere genitori e del significato di appartenere a qualcuno.
Zlotowski costruisce un racconto che emoziona senza ricorrere al melodramma, capace di commuovere proprio per la sua sincerità. È un film che riflette su cosa significhi amare nel tempo adulto, magari dopo una separazione, quando ogni scelta è consapevole e ogni perdita lascia un segno profondo. Per tutti questi motivi, I figli degli altri è un’opera intensa e luminosa, che esplora la maternità e la separazione con rispetto e sensibilità. Un film che parla del coraggio di amare, anche sapendo che l’amore può finire, e della possibilità di sentirsi parte della vita di qualcuno, anche solo per un tratto del cammino. Su RaiPlay, questo racconto trova una nuova occasione per essere riscoperto e condiviso, come una carezza gentile che invita a guardare l’amore con occhi più maturi e più veri.