Asilo nido: si può detrarre la retta anche se la fattura è intestata al proprio coniuge? Il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate ha dato un importante chiarimento su una questione piuttosto comune. È possibile, cioè, per il coniuge che paga la retta dell’asilo nido, ottenere la detrazione sulla somma pagata, anche se la fattura corrispondente è intestata all’altro coniuge? Scopriamolo insieme.

In Italia, le spese scolastiche per i figli danno diritto a una detrazione IRPEF del 19% sulle somme sostenute. Questo, entro precisi limiti annuali stabiliti dalla normativa. Rientrano tra le spese ammesse quelle per tasse d’iscrizione e frequenza, mensa, trasporto scolastico, attività integrative, gite e assicurazioni. Per il 2025 il tetto massimo detraibile per ogni studente, dalle scuole dell’infanzia alle superiori, è stato portato a 1.000 euro, consentendo un risparmio fiscale massimo di 190 euro per figlio. Anche le spese per l’asilo nido, pubblico o privato, sono detraibili ma con regole specifiche. Il limite di spesa ammesso resta di 632 euro annui per ciascun bambino. Su questo, si applica la medesima aliquota del 19%, pari a un vantaggio massimo di circa 120 euro per figlio.

È sempre fondamentale che i pagamenti siano tracciabili, quindi effettuati tramite bonifico, carta o assegno, e che vengano conservati tutti i documenti giustificativi, come ricevute e attestazioni. Tuttavia, la detrazione non è cumulabile con il bonus INPS asilo nido: occorre scegliere una sola delle due agevolazioni per le stesse spese. Per ottenere il beneficio, le somme devono essere inserite nel modello 730 all’interno della sezione dedicata alle spese di istruzione, rispettando i limiti stabiliti e presentando la documentazione richiesta.

Detrazione retta asilo nido: è possibile ottenerla se la fattura è intestata all’altro coniuge? La risposta dell’Agenzia delle Entrate è chiara

A proposito delle detrazioni per la retta dell’asilo nido, l’Agenzia delle Entrate ha recentemente chiarito una questione importante, ad essa collegata. Mediante la Posta di FiscoOggi, cioè, ha risposto al dubbio di un contribuente, il quale aveva pagato la suddetta tassa, ma con fattura intestata alla moglie. In particolare, l’Agenzia delle Entrate ha spiegato che l’intestatario della fattura non rappresenta un vincolo assoluto per poter usufruire del beneficio fiscale. L’Agenzia delle Entrate ha, cioè, precisato che ciò che conta realmente è chi ha sostenuto la spesa in modo effettivo e documentabile. In pratica, anche se la fattura risulta intestata all’altro genitore o al minore, il contribuente che ha effettuato il pagamento può comunque detrarre la quota corrispondente. Questo, purché tale ripartizione sia chiaramente annotata sul documento.

Asilo nido retta
La spiegazione dell’Agenzia delle Entrate su Twitter – X.

Questo significa che, ad esempio, se il padre versa l’intera retta dell’asilo nido ma la fattura è intestata alla madre, egli può comunque beneficiare della detrazione del 19%. Ovviamente, sempre nel rispetto del limite massimo previsto di 632 euro annui per ciascun figlio. È sufficiente indicare sulla fattura che il pagamento è stato sostenuto dal padre per intero, o in parte, precisando la percentuale di sua competenza. La stessa Agenzia ribadisce, comunque, l’importanza dei pagamenti tracciabili. Intendiamo, cioè, quelli tramite bonifico, carta o altri strumenti elettronici. Solo questi, infatti, permettono di dimostrare con certezza la titolarità della spesa. In assenza di tale tracciabilità, infatti, il diritto alla detrazione non può essere riconosciuto.