Imposta di successione: si può versare senza la precedente liquidazione? L’Agenzia delle Entrate fa chiarezza

Dal 2025, è possibile versare autonomamente l’imposta di successione, senza aspettare che questa venga liquidata separatamente dagli uffici: ecco la spiegazione dell’Agenzia delle Entrate.

L’imposta di successione è il tributo che si applica in Italia al trasferimento di beni e diritti a seguito di un decesso. L’onere ricade su eredi e legatari, con aliquote diverse a seconda del grado di parentela e della natura dei beni. La dichiarazione di successione deve essere presentata entro dodici mesi dalla morte. L’Agenzia delle Entrate può effettuare controlli e, in caso di irregolarità, emettere un avviso di liquidazione, notificando il saldo da pagare entro sessanta giorni. La liquidazione corrisponde al calcolo ufficiale dell’imposta, volto a confermare il valore dichiarato dei beni o a correggerlo, applicando se necessario interessi e sanzioni. Questo strumento serve a formalizzare il debito fiscale e a sollecitare i contribuenti inadempienti.

La funzione principale dell’imposta di successione è tassare il passaggio generazionale della ricchezza. È inoltre requisito indispensabile per poter disporre legalmente dei beni ricevuti, sia in termini di utilizzo sia di registrazione nei pubblici registri. L’intero meccanismo, basato su dichiarazione, pagamento e controlli, assicura trasparenza nelle pratiche ereditarie, tutelando gli eredi e, al contempo, gli interessi fiscali dello Stato. In questo modo la trasmissione patrimoniale viene regolata secondo criteri certi, riducendo conflitti e irregolarità. Per facilitare questo passaggio, nel 2025 è entrato in vigore un nuovo sistema, detto di autoliquidazione.

Imposta di successione: la guida dell’Agenzia delle Entrate sul nuovo sistema di autoliquidazione

A spiegarlo, è stata la stessa Agenzia delle Entrate, in risposta alla domanda di una contribuente, la quale aveva chiesto se fosse già possibile determinare e versare l’imposta autonomamente, senza la necessità di attendere la liquidazione da parte degli uffici del suddetto ente. In particolare, l’Agenzia delle Entrate ha risposto che la novità riguarda le successioni aperte dal 1° gennaio 2025. Con le modifiche introdotte dal Dlgs n. 139/2024 al Testo unico successioni e donazioni, non è più l’ufficio a richiedere l’imposta: l’importo viene ora determinato e versato direttamente dal contribuente. La procedura è stata semplificata grazie a una nuova funzionalità che consente al sistema di calcolare in automatico l’imposta dovuta, inserendo il dato nel quadro EF del modello di dichiarazione.

Imposta di successione
Il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate su Twitter.

A supporto degli eredi viene, inoltre, messo a disposizione un prospetto riepilogativo, che può essere salvato o stampato, contenente la ripartizione delle somme spettanti a ciascun erede, chiamato o legatario. In questo modo, il calcolo risulta immediato e trasparente, evitando ritardi e riducendo i passaggi burocratici. Per le successioni aperte prima del 1° gennaio 2025, invece, resta in vigore il meccanismo tradizionale: l’imposta continua a essere liquidata dagli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate. La riforma, dunque, introduce un sistema misto, valido solo per le nuove successioni, che segna un passaggio rilevante verso una maggiore responsabilizzazione e autonomia dei contribuenti nella gestione degli adempimenti fiscali legati all’eredità.