Meglio non toccargli la pancia con le mani, ma scegliere dei giocattoli: esperta della relazione felina spiega come reagiscono i gatti e perché.
Cani e gatti hanno punti sensibili sul corpo che non amano essere toccati. Il contatto in queste aree può generare fastidio, disagio o persino reazioni difensive come morsi e graffi. Per questo motivo è importante conoscere quali siano le zone più delicate e rispettare sempre le preferenze individuali. Nel caso dei cani, le parti più problematiche sono la testa, le zampe e la coda. La testa può essere percepita come una minaccia se toccata da qualcuno con cui non vi sia un rapporto di fiducia. Le zampe, ricche di terminazioni nervose, sono particolarmente sensibili e spesso non gradite al tatto. La coda, fragile e fondamentale per la comunicazione, può provocare forte disagio se manipolata. Anche le orecchie e l’addome rappresentano zone da trattare con attenzione, poiché il cane può viverne il contatto come un’invasione.
Nei gatti, la situazione è ancora più complessa. La pancia è la parte più delicata, seguita dalle zampe e dalla base della coda. Alcuni mici tollerano carezze su mento, guance o collo, ma solo quando sono loro a scegliere il momento. Se infastiditi, infatti, essi tendono a scappare o difendersi con graffi e morsi. Ignorare questi segnali può far sentire l’animale minacciato e costretto a reagire. È quindi preferibile concentrarsi su zone più sicure, come dorso, collo laterale e schiena, osservando sempre il comportamento e adattandosi alle preferenze del singolo.
Ecco perché i gatti reagiscono male quando gli tocchi la pancia: la spiegazione dell’esperta
Approfondendo questo discorso, prendiamo in esame i gatti e, in particolare, la reazione che hanno quando gli si tocca la pancia. Come spiegato da una nota esperta della relazione felina, e cioè la dottoressa Elena Angeli, spesso, quando si tocca la pancia ai mici, questi scalciano con le zampe posteriori, e possono anche far male. L’esperta ha spiegato che scalciare con le zampe posteriori è un comportamento istintivo dei gatti, che simula la tecnica di caccia. In particolare, i gatti riproducono, così, l’accanimento sulla preda con le zampe posteriori. Questo comportamento, spiega ancora l’esperta, può essere osservato e stimolato attraverso il kicker, e cioè un giocattolo dalla forma allungata, che il gatto afferra con le zampe anteriori e calcia con quelle posteriori, imitando l’esatto movimento che farebbe con una preda.

Mettendo le nostre mani, al posto del giocattolo, il gatto riprodurrà esattamente lo stesso movimento. Per evitare di essere graffiati o, comunque, colpiti dal gatto, che riproduce soltanto un comportamento tipico della sua natura da predatore, l’esperta suggerisce, dunque, di non toccarli direttamente sulla pancia, ma di usare dei giochi, proprio come il kicker. Questi li stimoleranno di più, ed eviteranno che i gatti ci feriscano inavvertitamente.
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