È possibile bere birra e alcool in generale se si prende l’antibiotico? Un farmacista dà la risposta e spiega a cosa fare attenzione.
Gli antibiotici rappresentano una delle scoperte più importanti della medicina moderna, indispensabili nella cura e nella prevenzione delle infezioni di origine batterica. Non hanno, però, alcuna efficacia contro i virus e quindi non risultano utili in caso di raffreddore, influenza o altre patologie virali. Questi farmaci possono derivare da organismi naturali come muffe e batteri oppure essere prodotti in laboratorio. La loro azione è volta a bloccare la crescita e la moltiplicazione dei batteri o a distruggerli, soprattutto quando il sistema immunitario non è in grado di debellare l’infezione da solo. In questo modo riducono i tempi di guarigione, limitano complicazioni e prevengono la diffusione della malattia. Gli antibiotici si distinguono principalmente in battericidi, che eliminano i batteri, e batteriostatici, che ne arrestano la proliferazione lasciando al sistema immunitario il compito di neutralizzarli.
Ogni molecola agisce su processi vitali specifici, come la sintesi delle proteine, la costruzione della parete cellulare, la replicazione del DNA o il metabolismo. Alcuni hanno un’azione mirata, altri invece sono ad ampio spettro, efficaci su più tipi di batteri, ma da usare solo se strettamente necessario per evitare il rischio di resistenza batterica. In generale, gli antibiotici non danneggiano le cellule umane, ma possono provocare effetti collaterali. Tra i più comuni vi sono l’alterazione della flora intestinale, con conseguenti disturbi digestivi, le reazioni allergiche e soprattutto la comparsa di resistenze, dovute a un impiego scorretto o non prescritto. Strumenti preziosi nella lotta alle infezioni, gli antibiotici devono quindi essere assunti solo sotto controllo medico, seguendo con precisione le indicazioni per garantire efficacia e sicurezza, e per evitare effetti collaterali particolarmente sgradevoli.
Si può bere una birra con l’antibiotico? Ecco la risposta del farmacista
A proposito di effetti collaterali particolarmente sgradevoli, questi sono, solitamente, associati all’assunzione di alcool. L’alcool e gli antibiotici sono, infatti, assolutamente incompatibili, e non bisognerebbe bere nemmeno un bicchiere di birra, quando si segue una terapia di antibiotici. Come rivelato da un noto farmacista, il dottor Jonathan, bere alcol durante una terapia antibiotica può essere estremamente rischioso. L’interazione tra farmaco e bevanda alcolica può provocare effetti collaterali come nausea, vomito, mal di testa e addirittura cali di pressione con tachicardia. Non solo: il fegato, già impegnato a metabolizzare il medicinale, viene ulteriormente sovraccaricato, aumentando il rischio di danni. In alcune circostanze si può scatenare addirittura una reazione simile a quella del disulfiram, con sintomi paragonabili a un post-sbornia ma molto più intensi e duraturi.

Per questo motivo l’associazione tra alcol e antibiotici non è mai consigliabile e andrebbe sempre evitata per tutelare la salute e la sicurezza dell’organismo, anche se si tratta di una semplice birra. L’esperto ha, inoltre, ricordato di fare particolarmente attenzione a una cosa: alla tipologia, cioè, di antibiotici. In generale, infatti, è sconsigliato assumere alcool se si segue una terapia antibiotica, ma lo è in particolar modo se il farmaco assunto è uno dei seguenti: tinidazolo, cotrimossazolo, cefalosporine e metronidazolo. Con questi farmaci, infatti, le conseguenze sarebbero ancora più intense e gravi. Insomma, come spiegato dall’esperto: il drink o la birra possono aspettare, ma la salute no!
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