Attenzione all’etichetta dei bagagli: ecco il gesto che non dovete mai fare quando atterrate in aeroporto, dopo un viaggio in aereo.
Le regole sui bagagli adottate dagli aeroporti e dalle compagnie aeree seguono criteri piuttosto uniformi a livello internazionale. Per il bagaglio a mano è di norma consentito un collo di dimensioni ridotte, con peso massimo che varia tra 8 e 10 chili, oltre a una piccola borsa personale. Particolare attenzione è riservata ai liquidi, ammessi solo in contenitori fino a 100 ml e complessivamente entro un litro, da trasportare in busta trasparente. Il bagaglio da stiva viene consegnato al check-in e tracciato tramite etichetta a codice a barre. Le restrizioni vietano il trasporto di oggetti taglienti, materiali infiammabili, esplosivi o tossici, a tutela della sicurezza di volo. Tutti i bagagli vengono comunque sottoposti a controlli tramite scanner e, in alcuni casi, a verifiche manuali aggiuntive su liquidi ed apparecchi elettronici. Oltre alle disposizioni ufficiali, resta cruciale il rispetto delle policy specifiche della compagnia scelta e dell’aeroporto di partenza.
Alcuni viaggiatori sigillano le valigie, ma è bene verificare i regolamenti sui lucchetti, che potrebbero essere sottoposti a controlli doganali. Tra le pratiche tipiche, è utile ricordare quella secondo cui, al momento del check-in, ogni bagaglio da stiva riceve un’etichetta adesiva con sigla dell’aeroporto di destinazione, numero del volo e un codice a barre univoco. Questo elemento è il principale sistema di riconoscimento, poiché consente di tracciare la valigia in modo automatizzato durante carico, scarico e transiti, riducendo i rischi di errori. Il codice associa il bagaglio al passeggero e permette alla compagnia aerea di gestire eventuali smistamenti o recuperi in caso di smarrimento.
Truffa dei bagagli: esperto raccomanda di non fare una cosa in aeroporto
Al viaggiatore viene, in particolare, consegnato anche un talloncino di ricevuta con lo stesso codice, spesso applicato alla carta d’imbarco, indispensabile per reclami o richieste di ricerca. Questa procedura, obbligatoria per ogni valigia registrata, rappresenta lo strumento essenziale con cui aeroporti e compagnie garantiscono sicurezza ed efficienza nella gestione dei bagagli. Il nostro articolo riguarda proprio questa pratica, o, per essere più precisi, un’abitudine collegata a questa pratica: quella di togliere l’etichetta appena atterrati in aeroporto, al termine di un viaggio. Quest’abitudine, come spiega un noto esperto di tutela dei consumatori, e cioè l’avvocato Massimiliano Dona, ha un valore liberatorio. Indica, cioè, che il viaggio è terminato e che siamo liberi di uscire dall’aeroporto.

Ebbene: questo gesto non dovrebbe essere fatto, perché potrebbero renderci vittime di una truffa importante. Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori ha, infatti, spiegato che è stata riportata una truffa che utilizza queste etichette, dopo averle recuperate dalla spazzatura. Secondo gli esperti non è ancora una truffa molto diffusa, ma è bene fare attenzione. I truffatori si muoverebbero nell’area dove si ritirano i bagagli, e andrebbero a caccia delle etichette, anche rovistando tra i rifiuti nei cestini. Grazie a queste informazioni, infatti, potrebbero essere capaci di risalire al nome e al cognome del passeggero, e, secondo alcuni, potrebbero risalire all’account del programma Frequent flyer.
Come funziona la truffa e cosa dobbiamo fare
Il meccanismo sfruttato dai truffatori è piuttosto semplice ma insidioso. Una volta recuperata l’etichetta abbandonata, viene creato un falso indirizzo e-mail. Questo riproduce il nome del passeggero, al quale vengono associati recapiti inventati e un indirizzo fittizio. Con questi dati viene poi inoltrato un reclamo per bagagli smarriti alla compagnia aerea, fingendosi il legittimo proprietario del bagaglio. In questo modo i criminali cercano di ottenere vantaggi economici o informazioni sensibili.
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Non è un caso che in Paesi particolarmente attenti alla privacy, come il Giappone, siano già state introdotte misure specifiche per prevenire simili rischi. Negli aeroporti giapponesi, infatti, sono stati predisposti appositi contenitori dedicati allo smaltimento sicuro delle etichette dei bagagli, posizionati vicino alle uscite dell’area di ritiro. Questa soluzione semplice, ma efficace, evita che le informazioni personali possano finire nelle mani sbagliate e rappresenta un esempio di prevenzione che potrebbe essere replicato altrove. Negli aeroporti in cui queste aree non ci sono, l’unica cosa da fare è quella di aspettare di arrivare a casa, o in albergo, e poi strappare l’etichetta in più pezzi e gettarla. Così, sarete sicuri di non avere problemi!