Sei in ferie, ma ricevi una telefonata dal tuo datore di lavoro o da un collega: sei obbligato a rispondere, per evitare conseguenze negative? Ecco la risposta e la spiegazione dell’avvocato.
Le ferie rappresentano un diritto irrinunciabile sancito dall’articolo 36 della Costituzione e dall’articolo 2109 del Codice Civile. Ogni lavoratore ha diritto a un periodo annuale di riposo retribuito, senza possibilità di rinuncia o cessione, neppure con accordo con il datore di lavoro. La funzione principale delle ferie è il recupero delle energie fisiche e psichiche, con l’obiettivo di tutelare la salute, favorire il benessere e garantire un equilibrio tra vita professionale e privata. Si tratta anche di un tempo dedicato alla famiglia, alle passioni personali e alla partecipazione sociale, così da reintegrare pienamente le risorse psicofisiche.
Il diritto alle ferie spetta a ogni lavoratore dipendente, indipendentemente dal contratto, dalla qualifica o dal settore. La legge stabilisce un periodo di circa quattro settimane retribuite all’anno, ma i contratti collettivi possono prevedere periodi più lunghi. Le ferie vanno fruite nel periodo stabilito dall’impresa, in un bilanciamento tra esigenze aziendali e personali. Non possono essere sostituite da un’indennità, salvo in caso di cessazione del rapporto di lavoro. Durante le ferie il lavoratore è libero da obblighi lavorativi e deve dedicarsi al riposo. Mantiene il diritto alla retribuzione ordinaria e non può svolgere attività lavorative che compromettano il recupero o creino conflitti di interesse. Restano, ovviamente, validi i principi di buona fede e correttezza, che impongono comportamenti coerenti con la finalità delle ferie, come non lavorare per la concorrenza o in attività incompatibili.
Sei in ferie ma il datore di lavoro ti chiama? Ecco cosa prevede la legge, in questo caso
Abbiamo detto che il lavoratore è libero da obblighi lavorativi, ma è sempre tenuto a rispettare i principi di buona fede e correttezza. Ma cosa succede se il datore di lavoro, o anche un semplice collega, telefona il lavoratore in ferie, per questioni collegate proprio alla sfera lavorativa? Vige la libertà da obblighi lavorativi, o la scelta di non rispondere violerebbe i principi di buona fede e correttezza? A questa domanda, ha risposto una nota legale italiana, l’avvocato Wanda Falco. In particolare, l’esperta ha spiegato che prevale la libertà dal vincolo lavorativo: ciò significa, cioè, che siamo liberi di non rispondere al cellulare, o ai messaggi del datore di lavoro, senza dover affrontare alcuna conseguenza.

Il lavoratore non è tenuto a rispondere, spiega l’esperta, perché la funzione delle ferie è quella di consentire al dipendente di reintegrare le energie psicofisiche. Consentire al lavoratore la fruizione delle ferie è, dunque, parte integrante dell’adempimento dell’obbligo di salute e sicurezza, che grava sul datore di lavoro. Quindi, continua l’avvocato Wanda Falco, quando è in vacanza, il dipendente può esercitare il diritto alla disconnessione, e non rispondere ai colleghi o al datore. C’è, però, un’eccezione, e riguarda il caso in cui i contratti prevedano gli obblighi di reperibilità: quando un dipendente dà la reperibilità, infatti, deve rispondere obbligatoriamente, anche se non è a lavoro. Questi accordi specifici, però, devono essere adeguatamente regolati dal contratto individuale o collettivo, e il dipendente deve avere la possibilità di conoscerli in maniera semplice e completa.
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