Perché la rucola pizzica in bocca? La spiegazione della nutrizionista

Quando la rucola pizzica: il segnale che fa bene alla salute, la spiegazione della nutrizionista esperta.

C’è un piccolo segreto nascosto tra le foglie verdi della rucola, e non tutti lo conoscono. Quella sensazione leggermente piccante che si avverte quando la si mastica non è un difetto, anzi. È un segnale di qualità e salute. A spiegarlo è la dottoressa nutrizionista Daniela Biserni, conosciuta sui social come @daniela_biserni per il progetto @prevenzioneatavola, che da anni divulga consigli utili per un’alimentazione consapevole.

Quando si porta in tavola un mazzetto di rucola e al primo morso si percepisce quella punta di pizzicore, significa che la pianta è ricca di sostanze benefiche. Non si tratta di un’impressione: è la conferma che la rucola è fresca e di ottima qualità. La rucola, infatti, appartiene alla grande famiglia delle Brassicaceae, la stessa di cavoli, broccoli e cavoletti di Bruxelles. In pochi lo sanno, ma è quindi una “cugina” di ortaggi celebri per le loro proprietà protettive. Come i parenti più noti, anche la rucola è una miniera di composti bioattivi, sostanze che l’organismo riconosce e utilizza per contrastare l’azione dei radicali liberi e ridurre lo stress ossidativo.

Perché la rucola pizzica: la spiegazione dell’esperta nutrizionista

Proprio questi composti, tra cui spiccano i glucosinolati, sono responsabili del caratteristico sapore amarognolo e piccantino. Più la rucola pizzica, più è concentrata in queste molecole preziose. Un segnale che vale la pena imparare a riconoscere, perché traduce direttamente il suo potere antiossidante nel gusto che sentiamo in bocca. La dottoressa Biserni spiega che la rucola contiene anche olio di rafano, lo stesso che si trova nella senape. Questo olio essenziale non solo regala aroma, ma svolge un’azione anti-fermentativa, utile soprattutto per chi soffre di gonfiore addominale.

Consumare rucola può quindi essere una scelta intelligente anche per migliorare la digestione e ridurre il senso di pesantezza dopo i pasti. Il legame tra gusto e salute in questo caso è evidente. In natura, le piante sviluppano questi composti come difesa contro insetti e parassiti. L’essere umano, però, li ha trasformati in preziosi alleati per la propria salute. I glucosinolati, una volta masticati, si convertono in isotiocianati, sostanze studiate per le loro potenzialità nel proteggere le cellule e sostenere i meccanismi di disintossicazione dell’organismo. Questo significa che scegliere rucola dal sapore deciso non è solo una questione di palato, ma un vero investimento sul proprio benessere.

nutrizionista rucola
La nutrizionista mentre parla della rucola, fonte: Instagram

Non bisogna però pensare che il pizzicore sia l’unico indicatore di freschezza. La rucola deve avere foglie sode, di un verde intenso e senza parti ingiallite. Una volta acquistata, è bene conservarla in frigorifero e consumarla il prima possibile, perché le sostanze attive si riducono con il tempo. In cucina la rucola è un ingrediente estremamente versatile. Può essere consumata cruda in insalata, per mantenere intatti tutti i nutrienti, oppure aggiunta a fine cottura su pizze, primi piatti o contorni. Il calore eccessivo, infatti, tende a disperdere parte degli oli essenziali e dei composti più volatili.