Su RaiPlay c'è un film intenso con l'ipnotica Alba Rohrwacher: grande trionfo al Festival di Cannes.
C’è un film italiano che merita di essere riscoperto, soprattutto ora che è disponibile su RaiPlay. Si tratta di Troppa grazia, una commedia drammatica del 2018 firmata da Gianni Zanasi. Un’opera fuori dagli schemi, capace di fondere spiritualità, satira e realismo in una narrazione dal sapore grottesco. Il volto magnetico di Alba Rohrwacher, qui in una delle sue interpretazioni più ispirate, dà vita a Lucia, una donna intrappolata tra le mille contraddizioni della modernità. Il film è stato presentato alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes, dove ha vinto il prestigioso Label Europa Cinema come miglior film europeo. Un riconoscimento importante che conferma il valore di una pellicola spesso rimasta ai margini del grande pubblico, ma che oggi, grazie allo streaming, può finalmente trovare nuovi spettatori.
Su RaiPlay il film da recuperare con Alba Rohrwacher: un ruolo ipnotico
Lucia è una geometra di 36 anni, madre single di una figlia adolescente. La sua vita è segnata da precarietà e disillusione. Ha appena lasciato Arturo (interpretato da Elio Germano), un compagno ingombrante, e cerca di mantenersi a galla in un mondo professionale dominato da compromessi e corruzione. Quando riceve l’incarico di eseguire dei rilievi su un terreno destinato a una grande opera edilizia, si trova davanti a un bivio etico: le mappe sono state falsificate per nascondere rischi geologici evidenti. Lucia, pur consapevole del pericolo, preferisce tacere per non perdere il lavoro.
Ma tutto cambia quando, in quello stesso terreno, le appare una donna che lei identifica come la Madonna. Hadas Yaron interpreta questa figura misteriosa e insistente, che le chiede di fermare i lavori e costruire una chiesa al loro posto. L’apparizione, invece di essere una rivelazione salvifica, è l’innesco di una crisi profonda. Lucia non sa se sta impazzendo o se sta ricevendo un segno divino. E in quel limbo, fatto di dubbi, paure e scelte difficili, si snoda tutta la forza narrativa del film.

Troppa grazia gioca abilmente con i registri. Il tono surreale si alterna a momenti di intimità emotiva e riflessione. L’apparizione sacra diventa il simbolo di un’interferenza nella routine, una provocazione che mette in discussione tutto ciò che Lucia pensava di sapere. Il film non si limita a raccontare una vicenda spirituale: indaga anche le fragilità del nostro tempo, la tensione tra progresso e coscienza, tra l’urgenza di credere e il timore di farlo.
Perché vale la pena vederlo
Al centro di tutto c’è la performance di Alba Rohrwacher, che dà al personaggio un’intensità quasi palpabile. Lucia è razionale, pragmatica, disillusa. Eppure, la sua razionalità viene lentamente scardinata da un evento inspiegabile, che le impone un nuovo sguardo sulla realtà. Rohrwacher riesce a restituire ogni sfumatura emotiva con una naturalezza sorprendente. È divertente, spaesata, fragile e ostinata. Mai così brillante in una commedia che, pur trattando temi importanti, riesce a non prendersi mai troppo sul serio. Accanto a lei, un cast ben assortito: Elio Germano nel ruolo dell’ex compagno, Giuseppe Battiston e Carlotta Natoli offrono presenze solide e misurate, mentre Hadas Yaron porta una delicatezza straniante al suo ruolo mistico.
La forza di Troppa grazia sta proprio nella sua capacità di non incasellarsi. Non è un film religioso, ma parla di fede. Non è una commedia pura, ma fa sorridere con intelligenza. Non è un dramma esistenziale, ma scava con delicatezza nei tormenti interiori. Zanasi costruisce un racconto che fluttua tra i generi, accompagnato da una regia sobria e da una scrittura che non teme l’assurdo.
Il risultato è un’opera originale, leggera ma densa di significati, che invita a riflettere senza mai diventare pesante. Un piccolo gioiello del cinema italiano contemporaneo, che oggi merita di essere riscoperto. Per chi cerca qualcosa di diverso, lontano dalle formule convenzionali, Troppa grazia è un’occasione imperdibile. Su RaiPlay, disponibile gratuitamente, è pronto a sorprendere ancora.