Paolo Sorrentino a Giffoni55 incanta la platea parlando di giovani e sicurezza stradale, poi le riflessioni su un futuro film con Robert De Niro e il legame con l'attore Toni Servillo.
Il 23 luglio 2025 il Giffoni Film Festival ha accolto uno degli ospiti più attesi di questa edizione: Paolo Sorrentino. Il regista premio Oscar ha raggiunto il cuore pulsante del festival per incontrare i ragazzi nella Sala Truffaut, dove ha tenuto una conferenza che si è trasformata in un momento autentico di riflessione, dialogo e ispirazione. Ad affiancarlo, l’amministratore delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme. Insieme hanno affrontato un tema tanto concreto quanto spesso sottovalutato: la sicurezza alla guida, soprattutto per i più giovani. Non si è trattato di un semplice messaggio istituzionale, ma di un appello sentito e sincero.
Sorrentino ha voluto sottolineare quanto la distrazione causata dai cellulari possa compromettere non solo la sicurezza, ma anche la bellezza stessa dell’esperienza del guidare. Le sue parole hanno lasciato il segno. "La guida consente di vedere una realtà che è decisamente più bella di quella che accade sui telefoni. Dovrebbe essere quasi naturale guidare e non guardare i telefoni. Quello che accade fuori dal finestrino, anche se non succede niente, è già di per sé più interessante di quello che succede sui telefonini. Se ci si adeguasse a questo semplice principio, aspetterebbe prima di guardare un telefono".
Paolo Sorrentino a Giffoni55: "Robert De Niro? Il più grande attore vivente"
Il pubblico, composto prevalentemente da giovani, ha ascoltato in silenzio, affascinato dall’autenticità di chi sa parlare con schiettezza e profondità. Dopo l’intervento, il regista ha lasciato spazio alle domande dei ragazzi, che non si sono fatti attendere. Tra le più significative, quelle legate ad alcune figure centrali della sua carriera e della sua ispirazione artistica. Una delle curiosità ha riguardato Robert De Niro, artista internazionale e vera e propria leggenda del cinema. A Sorrentino è stato chiesto se gli piacerebbe lavorare con lui. La risposta non ha lasciato spazio a dubbi: "Non conosco un regista al quale non piacerebbe lavorare con un attore come Robert De Niro". Poi ha aggiunto con un sorriso e un pizzico di realismo:
"Spero di fare un film con lui non troppo tardi perché ha 80 anni, ora è il più grande attore vivente in assoluto". Il legame con De Niro, ha spiegato, non nasce oggi. I due si conoscono da anni, e l’attore è anche andato a trovarli sul set di Parthenope, mentre si trovava a Napoli. Un’amicizia che lascia intravedere la possibilità concreta di una collaborazione futura, forse già sognata da molti cinefili.

Sorrentino e il legame con Toni Servillo: "Mette serenità"
Altro punto focale dell’incontro, il rapporto con Toni Servillo, attore simbolo del cinema di Sorrentino. Una collaborazione che dura da decenni e che ha dato vita ad alcune delle opere più iconiche della filmografia italiana contemporanea: L’uomo in più, Il Divo, La grande bellezza, Loro e, ultimo in ordine di tempo, La Grazia. Quest’ultimo è il nuovo attesissimo film del regista napoletano, che sarà presentato in anteprima mondiale all’82esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Parlando del loro rapporto, Sorrentino ha espresso senza filtri la profondità del legame umano e professionale con l’attore: "Toni Servillo è un tipo di persona che mi mette una grande serenità e quindi io lavoro meglio con Toni Servillo che non con altre persone".
Questa dichiarazione ha emozionato il pubblico, che ha percepito chiaramente quanto la collaborazione tra i due sia fondata su una stima reciproca e su un’intesa che va ben oltre il set. L’incontro di Paolo Sorrentino al Giffoni Film Festival è stato un momento denso, ricco di riflessioni e spunti. Il regista non si è limitato a parlare di cinema, ma ha toccato corde più profonde, offrendo ai giovani uno sguardo sul mondo fatto di bellezza, consapevolezza e passione. A Giffoni, Sorrentino ha mostrato ancora una volta di essere non solo un grande autore, ma anche un uomo capace di parlare al cuore delle nuove generazioni, con la forza gentile di chi ha qualcosa da dire e sa come farlo.