Esperto di igiene e pulizia rivela 3 motivi per i quali non bisognerebbe mai risciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie.
Tutti, almeno una volta, lo abbiamo fatto: risciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie. Un gesto che sembra logico, quasi doveroso, e che invece è totalmente controproducente. A rivelarlo è Mattia, l’esperto di pulizie e manutenzione domestica conosciuto sui social come @lacasadimattia, punto di riferimento per migliaia di utenti grazie ai suoi consigli pratici e sorprendenti. In precedenza, anche un altro esperto ne aveva parlato, dando la sua opinione sul da farsi.
Nel suo ultimo intervento, Mattia ha messo in chiaro una verità che spiazza: risciacquare i piatti prima di caricarli in lavastoviglie compromette la qualità del lavaggio. Non solo è inutile, ma rischia di sabotare l’efficacia dell’intero ciclo. I motivi, spiega l’esperto, sono almeno tre e tutti affondano le radici nel funzionamento stesso della lavastoviglie e nella chimica dei detersivi utilizzati. Scopriamoli nel dettaglio.
3 motivi per non risciacquare i piatti prima della lavastoviglie: la spiegazione dell'esperto
Il primo e forse più inaspettato motivo riguarda la composizione dei detersivi per lavastoviglie. Questi prodotti, spiega @lacasadimattia, sono studiati per agire sullo sporco. Se si eliminano completamente i residui dai piatti prima del lavaggio, il detersivo non trova nulla su cui agire. Questo porta a un sovradosaggio di prodotto durante il ciclo, con una conseguenza spesso sottovalutata: la formazione eccessiva di schiuma. Quest'ultima, se si forma in eccesso, non solo è inutile, ma dannosa. Rallenta il movimento dei bracci irroratori all’interno della lavastoviglie e compromette la fase di risciacquo. In pratica, quello che dovrebbe essere un lavaggio impeccabile si trasforma in una performance mediocre. Il risultato? Piatti poco puliti e un possibile accumulo di detersivo residuo sulle stoviglie.
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Il secondo motivo riguarda la tecnologia stessa degli elettrodomestici più recenti. Le lavastoviglie moderne sono dotate di sensori che rilevano la torbidità dell’acqua, ossia il livello di sporco presente. È un sistema intelligente che permette alla macchina di selezionare automaticamente il programma di lavaggio più adatto. Togliendo lo sporco prima di caricare i piatti, però, si falsano questi rilevamenti. Il sensore registrerà un’acqua troppo pulita e selezionerà un ciclo breve e a bassa temperatura. Apparentemente un risparmio, ma in realtà una trappola. Un programma troppo leggero non sarà sufficiente a sciogliere completamente il detersivo né a risciacquarlo in modo efficace, lasciando le stoviglie poco pulite e potenzialmente con residui chimici.

Il terzo e ultimo motivo ha a che fare con il prelavaggio, una fase iniziale che ogni lavastoviglie compie prima del ciclo principale. Anche in questo momento il sensore rileva la torbidità dell’acqua per preparare il lavaggio vero e proprio. Se i piatti sono già quasi puliti, il sistema interpreta male le necessità effettive e organizza un lavaggio inadeguato. In sostanza, si crea un prelavaggio su un prelavaggio inutile, che confonde la lavastoviglie e riduce ulteriormente l’efficienza del ciclo. È un paradosso: credendo di aiutare la macchina, la mettiamo invece in difficoltà. La conseguenza? Consumi maggiori, risultati peggiori e una manutenzione più frequente dell’elettrodomestico stesso.
Il consiglio dell’esperto: basta un tovagliolo
Cosa fare allora? La risposta è semplice. Basta rimuovere i residui più grossolani con un tovagliolo o un pezzo di carta assorbente e mettere i piatti direttamente in lavastoviglie. Lo sporco residuo è fondamentale per attivare correttamente il detersivo e permettere alla macchina di funzionare secondo logica. Non serve grattare via ogni traccia: anzi, è proprio quello che si deve evitare. Questa piccola ma fondamentale accortezza garantirà un lavaggio ottimale, risparmierà energia e acqua e allungherà la vita dell’elettrodomestico. Un cambiamento semplice, che può fare la differenza in ogni cucina.