"Le tre ciotole": Elio Germano e Alba Rohrwacher nel film tratto da Michela Murgia, al cinema dal 9 ottobre.
Una storia di perdita, consapevolezza e rinascita. Il nuovo film diretto da Isabel Coixet, Le tre ciotole, è uno dei titoli più attesi della prossima stagione cinematografica. Tratto dall’omonimo libro di Michela Murgia, campione di vendite pubblicato da Mondadori, il film arriverà nei cinema italiani il 9 ottobre. Una data da segnare per chi cerca nel grande schermo non solo emozioni forti, ma anche riflessioni profonde sull’esistenza. A guidare il cast troviamo Elio Germano e Alba Rohrwacher, due interpreti di straordinaria intensità. Accanto a loro, anche Francesco Carril, Silvia D’Amico, Galatea Bellugi e Sarita Choudhury. Un ensemble internazionale, in linea con la visione autoriale della regista spagnola Isabel Coixet, già nota per il suo cinema intimo e raffinato.
Elio Germano al cinema con Alba Alba Rohrwacher: tratto dal romanzo best seller
Michela Murgia, scomparsa prematuramente nel 2023, ha lasciato un’eredità letteraria preziosa. Le tre ciotole è una raccolta di racconti che ruota attorno a un tema universale: la fragilità. Dei corpi, delle relazioni, delle certezze. Il film si ispira in particolare al racconto che dà il titolo alla raccolta, costruendo un ritratto profondo e struggente della protagonista Marta, interpretata da una magnetica Alba Rohrwacher.
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Marta è una donna che, dopo una lite apparentemente banale con il compagno Antonio, si ritrova improvvisamente sola. La separazione non è che l’inizio di un percorso ben più complesso. L’apatia, la perdita di appetito e la chiusura verso il mondo rivelano una sofferenza che va oltre il cuore spezzato. Quando scopre che la sua condizione è il sintomo di una malattia più grave, Marta inizia a guardare la vita con occhi nuovi. Anche Antonio, interpretato da Elio Germano, vive la separazione come una ferita profonda, nonostante sia stato lui a volerla. Chef di talento, si rifugia nella cucina, nel gesto quotidiano, nella routine. Ma il vuoto lasciato da Marta lo costringe a fare i conti con un dolore inaspettato.

La regista ha definito Le tre ciotole come un racconto interiore. Una definizione che si traduce in immagini silenziose, atmosfere sospese e dettagli rivelatori. Coixet non racconta solo una storia d’amore interrotto, ma la trasformazione che nasce quando si è costretti a fare i conti con il proprio corpo, con la malattia, con il senso stesso della vita. Marta non cerca consolazioni facili. Non lotta, non si arrende, ma osserva. Accoglie il cambiamento e sceglie di tornare all’essenziale. Il titolo stesso, Le tre ciotole, rimanda a un rituale di semplicità: tre ciotole per tre pasti, tre momenti della giornata, tre gesti quotidiani che racchiudono un intero universo.
Un cast che promette emozioni forti
Elio Germano, attore che da sempre si distingue per le sue scelte mai banali, offre un’interpretazione misurata, carica di tensione emotiva. Il suo Antonio è un uomo in bilico, diviso tra l’orgoglio e il rimpianto. Accanto a lui, Alba Rohrwacher dà vita a una Marta fragile e forte allo stesso tempo, capace di emozionare con uno sguardo o un silenzio. Gli altri membri del cast completano il quadro con presenze discrete ma fondamentali, delineando un mosaico umano che riflette le sfumature della vita.
Non tutti i ruoli sono stati ancora rivelati, ma già la sola presenza di nomi come Galatea Bellugi e Sarita Choudhury lascia intuire un’opera corale, dove ogni personaggio ha un peso nel racconto. Le tre ciotole non è un film che urla, ma che sussurra. Un’opera che affronta la malattia, il distacco e la solitudine senza retorica, con una delicatezza rara. Sarà nelle sale dal 9 ottobre e si preannuncia come uno dei titoli più intensi della stagione, capace di commuovere e far riflettere. Un omaggio al talento di Michela Murgia e alla sua capacità di dare voce alla fragilità umana.