Non solo Garlasco: RaiPlay racconta i casi di cronaca più oscuri d’Italia

“Il Caso”: il true crime di Stefano Nazzi che indaga il lato oscuro della cronaca italiana. La prima puntata è sulla vicenda di Yara Gambirasio.

Dal 16 luglio 2025, su RaiPlay è disponibile Il Caso, il nuovo documentario true crime firmato da Stefano Nazzi, che arriva anche in prima serata su Rai 3. Una proposta audace, lucida, che si distingue subito nel panorama del racconto televisivo. Niente ricostruzioni romanzate o colpi di scena costruiti a tavolino: qui c’è l’essenziale, il rigoroso, il reale. Ogni episodio diventa un’immersione totale nei grandi casi di cronaca nera italiana degli ultimi decenni. Non per spettacolarizzare, ma per capire. Nazzi, noto per il suo approccio analitico e sobrio al true crime, guida lo spettatore in un percorso complesso e stratificato. Il linguaggio scelto è privo di orpelli, e l’obiettivo è uno solo: restituire la verità dei fatti attraverso un’indagine critica, attenta e rispettosa.

Su RaiPlay il documentario che indaga sui casi di cronaca nera

Il documentario si compone di quattro episodi, ciascuno dedicato a un caso che ha sconvolto il Paese e alimentato per anni l’attenzione dei media. Si parte con la vicenda di Yara Gambirasio, per poi passare al delitto di Samuele Lorenzi, all’omicidio di Meredith Kercher e infine alla scia di sangue lasciata da Donato Bilancia. Storie che tutti conoscono, ma che Il Caso sceglie di raccontare da un’altra angolazione, puntando i riflettori non solo sui fatti, ma anche sul modo in cui quei fatti sono stati raccontati.

stefano nazzi
Stefano Nazzi a Belve Crime, fonte: YouTube

Il cuore del progetto è proprio nella sua metodologia. Ogni episodio si fonda su immagini d’archivio, atti giudiziari, interviste ad esperti e analisi processuali. Vengono coinvolti magistrati, genetisti forensi, criminologi, giornalisti. Tutte voci autorevoli, che aiutano a restituire complessità ai casi trattati e a evitare la semplificazione spesso diffusa nei format televisivi dedicati alla cronaca nera.

Il racconto è asciutto, ma non freddo. Nazzi riesce a mantenere una tensione narrativa costante, senza indulgere nel sensazionalismo. Al contrario, l’intento è quello di smontare l’apparato mediatico che trasforma i delitti in spettacolo, che riduce la tragedia a fiction. È qui che Il Caso si differenzia radicalmente da molte produzioni analoghe: non c’è mai la tentazione di attrarre con la morbosità, ma piuttosto la volontà di proporre una riflessione critica.

Il primo episodio e perché vale la pena vederlo

Il primo episodio, dedicato alla scomparsa e all’omicidio di Yara Gambirasio, apre la serie con uno dei casi più complessi e discussi della cronaca recente. La vicenda della tredicenne di Brembate di Sopra, scomparsa nel novembre 2010 e ritrovata morta tre mesi dopo, rappresenta uno spartiacque anche nella storia investigativa italiana. L’inchiesta su Yara ha infatti portato a una delle più imponenti indagini genetiche mai condotte nel nostro Paese, culminata con l’arresto di Massimo Giuseppe Bossetti. Una condanna definitiva, ma attorno alla quale ancora oggi si agitano dubbi, controanalisi, interrogativi non del tutto risolti. Il Caso non entra nel merito di ipotesi alternative, ma ricostruisce con precisione i passaggi fondamentali, grazie al contributo di esperti come il genetista forense Emiliano Giardina, l’entomologo Stefano Vanin e la criminologa Flaminia Bolzan.

Il risultato è un racconto denso, che restituisce la complessità di un’indagine lunga e tormentata, ma che soprattutto invita a interrogarsi su come la società reagisce al crimine. Perché ogni caso di cronaca è anche uno specchio: riflette i timori collettivi, la sete di giustizia, ma anche le distorsioni prodotte da un’attenzione mediatica a volte eccessiva, spesso invasiva. Scritta da Stefano Nazzi insieme a Marco Pisoni e diretta da Alessandro Tresa, la serie è prodotta da Ballandi per Rai Cultura, con la supervisione editoriale di Rai. Una produzione che punta sulla qualità e sulla profondità, capace di tenere insieme il rigore giornalistico con il ritmo della narrazione seriale.

Il Caso non si accontenta di riportare i fatti. Li osserva, li analizza e li disseziona e, soprattutto, pone domande. Non pretende di offrire risposte definitive, ma invita lo spettatore a riflettere. Su ciò che è accaduto, su come lo si è raccontato, e su cosa tutto questo dice di noi, come comunità. Una proposta coraggiosa, necessaria, che restituisce dignità al racconto del crimine. Su RaiPlay dal 16 luglio e ogni settimana in prima serata su Rai 3, Il Caso si candida a diventare un punto di riferimento nel panorama italiano del true crime.