L'ex cavaliere di Uomini e Donne, Giorgio Manetti, ha preso un cappuccino in area di servizio nel Lazio e ha mostrato lo scontrino.
Giorgio Manetti torna a far parlare di sé, ma questa volta non c’entrano né corteggiamenti né storie d’amore televisive. L’ex protagonista del trono over di “Uomini e Donne”, reso celebre dalla sua storia appassionata con Gemma Galgani, ha deciso di sfogare il suo disappunto sui social dopo una sosta in autostrada. Pare che, infatti, gli sia costata più del previsto. Teatro di questa piccola polemica quotidiana è stata l’area di servizio Flaminia Est. Si trova, infatti, lungo l’autostrada che attraversa il comune di Magliano Sabina, in provincia di Rieti, nel Lazio. Qui, Manetti ha ordinato un semplice cappuccino decaffeinato. Ma la sorpresa non è arrivata dalla tazzina fumante, bensì dallo scontrino: 2,60 euro per una colazione veloce che ha acceso un acceso dibattito.
Lazio, ex cavaliere prende un cappuccino nell'area di servizio: cosa ha detto
L’ex cavaliere non ha perso tempo e ha affidato ai social il suo sfogo, corredato da una fotografia dello scontrino come prova inconfutabile. Nel suo lungo messaggio ha sottolineato non solo il prezzo considerato eccessivo, ma anche la qualità del prodotto. Secondo Manetti, infatti, il cappuccino non sarebbe stato neppure preparato con caffè macinato al momento, ma con una semplice cialda. Da qui il paragone con i tempi della lira, quando una cifra del genere sarebbe sembrata a dir poco esorbitante. “In lire sarebbero oltre 5.000 lire”, scrive con un tono leggermente polemico, facendo riferimento ai tempi in cui, secondo lui, la vita quotidiana era più economica e sostenibile.

Poi, con tono sarcastico, aggiunge: “Ci avevano detto che, una volta entrati in Europa, avremmo avuto grandi vantaggi a livello economico”. Le sue parole non sono passate inosservate, suscitando diverse reazioni tra i follower. C’è chi ha condiviso il suo malumore, ricordando i tempi pre-euro con nostalgia e rammarico. Naturalmente va tenuto conto che nell'area di servizio i costi sono storicamente più alti rispetto ai bar di città. D’altronde, chiunque abbia viaggiato sulle autostrade italiane sa bene che il costo di un semplice caffè o di un panino in area di servizio è spesso maggiorato rispetto alla media. Una realtà che, pur non piacendo, è nota da tempo e accettata dalla maggior parte degli automobilisti come parte del costo del viaggio.
Tuttavia, il malcontento di Manetti non riguarda soltanto il prezzo del cappuccino. Tra le righe del suo messaggio traspare un sentimento più profondo, quello di chi vede nell’adozione dell’euro e nell’Europa un cambiamento che non ha portato i benefici economici promessi. Il suo appello nostalgico, “Viva la Lira, viva l’Italia prima del 2001!”, è il grido di chi rivorrebbe indietro un passato che, almeno nei ricordi, appare più semplice e meno costoso. Questa polemica, per quanto leggera e legata a una questione di poco conto, riaccende però il dibattito mai sopito sul costo della vita in Italia e sull’impatto che il cambio di valuta ha avuto nel quotidiano degli italiani.
La risposta degli utenti
Molti utenti e suoi seguaci hanno rilasciato commenti nei quali danno ragione a pieno all'ex cavaliere: "Giorgio siamo italiani, non si fa nulla per cambiare", poi ancora: "Condivido il pensiero". Non è raro, infatti, sentire ancora oggi discussioni accese tra chi ritiene l’euro la causa principale dell’aumento dei prezzi e chi invece sottolinea come i rincari siano legati a dinamiche economiche ben più complesse.
Il caso di Giorgio Manetti, in fondo, è lo specchio di una società che continua a dividersi tra nostalgici del passato e realisti del presente. Va comunque notato che in un’area di servizio i prezzi sono sempre stati più alti, indipendentemente dalla moneta in corso. Il comfort, la comodità e la disponibilità di servizi h24 hanno sempre avuto un costo maggiore, sia ai tempi della lira che oggi.