Stasera in tv c'è il ritorno di un grande cult italiano con Carlo Verdone che ha vinto ben 5 David di Donatello e 2 Nastri d'Argento.
Ci sono sere in cui la nostalgia bussa alla porta senza preavviso. Lo fa con la leggerezza di una nuvola di borotalco che si posa sul cuore, riportando alla mente un’Italia che sognava davanti alla televisione e che rideva delle proprie insicurezze. Stasera quel tempo torna a vivere grazie alla messa in onda di “Borotalco”, il film del 1982 diretto e interpretato da Carlo Verdone, che ha segnato una svolta decisiva nella sua carriera e nella commedia italiana. Non è un caso che ancora oggi si parli di questo film come di un vero e proprio cult tutto italiano. Perché “Borotalco” è molto più di una semplice commedia degli equivoci: è il racconto di un'Italia che cerca di reinventarsi, di uomini e donne che si rifugiano in maschere più grandi di loro per sopravvivere ai fallimenti quotidiani.
Stasera in tv, il ritorno di un grande cult italiano: indimenticabile Carlo Verdone
Il film, andrà in onda stasera in tv, 7 luglio 2025, alle ore 21.00, su Cine34 (canale 34 del digitale terrestre). Sergio Benvenuti, il protagonista interpretato da Verdone, è uno di noi. Un ragazzo timido e impacciato che tenta disperatamente di emergere in un mondo dove contano solo le apparenze e il carisma da piazzista. Vende enciclopedie musicali porta a porta, fallisce nei rapporti interpersonali, soffre sotto il peso di una fidanzata invadente e di un suocero autoritario. Ma la sua vita cambia quando incontra Nadia, una collega brillante e appassionata di Lucio Dalla, interpretata da una magnetica Eleonora Giorgi.

Da quel momento in poi, il film diventa un viaggio rocambolesco tra verità e finzione, con Sergio che si ritrova a impersonare, quasi per caso, il seducente architetto Manuel Fantoni. In realtà Fantoni è Cesare Cuticchia, un piccolo truffatore mitomane magistralmente interpretato da Angelo Infanti. Ed è proprio questa dualità, tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere, a rendere il film attuale ancora oggi. La forza di “Borotalco” sta tutta nel suo equilibrio perfetto tra comicità e malinconia. Verdone abbandona i personaggi grotteschi dei suoi primi film e sceglie di raccontare una storia unica, senza episodi, più classica e cinematografica. Il risultato è una commedia che diverte, ma che allo stesso tempo graffia, lasciando emergere la fragilità dei suoi protagonisti.
Non mancano, naturalmente, momenti entrati nella storia del cinema italiano. Chi non ricorda il monologo del cargo battente bandiera liberiana? O le battute fulminanti di Christian De Sica, che interpreta il coinquilino Marcello? E poi c’è Roma, che fa da cornice discreta e affascinante alla vicenda, soprattutto nel quartiere di Villa Bonelli, trasformato in un microcosmo di sogni e disillusioni. Anche la colonna sonora gioca un ruolo fondamentale. Le musiche firmate da Lucio Dalla e Fabio Liberatori non solo accompagnano la narrazione, ma ne diventano parte integrante. Curioso sapere che tra Verdone e Dalla non mancarono tensioni iniziali, soprattutto sul fronte della promozione del film, poi superate grazie al rispetto reciproco e alla stima professionale.
Perché vale la pena vederlo?
Ma perché vale ancora la pena vedere “Borotalco”, oltre al semplice gusto per il vintage? Perché racconta un’Italia che, pur essendo degli anni Ottanta, ci somiglia ancora moltissimo. Un’Italia in bilico tra ambizione e paura, tra il desiderio di apparire vincenti e la nostalgia per un’autenticità che sembra sempre più lontana. Il film ha ricevuto riconoscimenti importanti che ne hanno consacrato il valore artistico e popolare: ben 5 David di Donatello, tra cui Miglior film, Miglior attore protagonista per Verdone, Miglior attrice protagonista per Giorgi e Miglior colonna sonora per Dalla e Liberatori. A questi si aggiungono 2 Nastri d’Argento, confermando il successo di pubblico e critica che ha accompagnato il film sin dal suo debutto. Se amate Carlo Verdone, non potete perdere quest'altro grande capolavoro.
Non è solo la memoria a rendere grande un film, ma la sua capacità di parlare a più generazioni. Questo film ci riesce, ancora oggi, con una leggerezza che è tutto fuorché superficiale. Racconta il bisogno, universale e senza tempo, di essere accettati per quello che si è, ma anche la tentazione irresistibile di fingere per sentirsi amati, anche solo per un momento. Questa sera in tv non va in onda soltanto un film, ma un frammento di storia del nostro cinema. Un’occasione per riscoprire Carlo Verdone nel suo momento più ispirato e per lasciarsi coinvolgere da una storia che sa farci ridere, ma anche riflettere sul prezzo che paghiamo per sentirci finalmente all’altezza delle aspettative.