La star de L'Amica Geniale è in un film su RaiPlay: è totalmente diversa da Lenù, ecco in che ruolo la vedremo.
Su RaiPlay c'è un film da recuperare con Margherita Mazzucco che ha interpretato anche Lenù de L'Amica Geniale. In questa veste è totalmente diversa rispetto a come l'abbiamo vista nella famosissima serie tv Rai. Inoltre, interpreta un personaggio vero, realmente esistito. “Chiara”, questo il titolo del film, è biografico ed è scritto e diretto da Susanna Nicchiarelli e disponibile su RaiPlay. Porta sullo schermo una figura storica profonda, complessa, luminosa. Una ragazza di diciott’anni, figlia della nobiltà umbra, che sceglie di spogliarsi di ogni privilegio per inseguire un’idea radicale di libertà e di fede.
L'abbiamo sempre vista nei panni lucidi e razionali di Lenù, ma ora è totalmente diversa. Qui, invece, l’attrice sorprende con un’interpretazione intensa e viscerale. Una Chiara forte, determinata, lontana dalla docilità di Elena Greco. Mazzucco si libera di ogni traccia del suo personaggio precedente e costruisce una figura viva, ribelle, mistica ma concreta. Una giovane donna che non si piega né ai legami familiari, né all’autorità ecclesiastica.
RaiPlay, c'è la star de L'Amica Geniale in un film da vedere: è diversa
La regia di Susanna Nicchiarelli non indulge nella retorica religiosa. “Chiara” è prima di tutto un film sull’emancipazione. Ambientato nel 1211, racconta il coraggio di una ragazza che rifiuta un matrimonio imposto e una vita agiata per unirsi a Francesco d’Assisi nella scelta della povertà. Ma non si limita a seguirlo: Chiara traccia un proprio cammino, fonda un ordine femminile, combatte per l’autonomia spirituale delle donne, osa discutere con il Papa. In un’epoca dove le voci femminili erano condannate al silenzio, lei parla e si fa anche ascoltare.
Uno dei grandi meriti del film è la cura quasi maniacale per l’ambientazione storica. Le location, come la suggestiva chiesa di San Pietro a Tuscania, restituiscono con realismo la dimensione medievale. I costumi e i dialoghi, in volgare umbro e latino, immergono lo spettatore in un mondo lontano ma, sorprendentemente, ancora attuale. Perché le lotte di Chiara parlano anche al nostro presente: libertà, parità, sorellanza. Temi che attraversano i secoli e si ritrovano intatti nella sua storia.

La narrazione è asciutta, lineare. Nessun flashback, nessuna digressione. Ogni anno è scandito con rigore, quasi fosse un diario spirituale. Un percorso che mostra Chiara crescere, cambiare, confrontarsi con la durezza del mondo e con l’intransigenza delle istituzioni religiose. La sua non è una santità celeste, è fatta di terra, di fame, di scelte che pesano. Il film mostra la quotidianità della comunità che fonda, l’unione tra le sorelle, la solidarietà che diventa forza collettiva.
La bellezza della colonna sonora
In questo quadro di rigore filologico e sensibilità contemporanea, spicca un’idea sorprendente: la colonna sonora. A canti e balli medievali si affianca, nel finale, una canzone pop di Cosmo. Una scelta ardita, che rompe il tempo e crea un legame emotivo diretto con lo spettatore di oggi. È come se il film ci dicesse: la voce di Chiara non si è spenta, risuona ancora, anche fuori dalle mura di un convento.
La critica ha accolto “Chiara” con attenzione e rispetto. Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, ha colpito per il suo sguardo femminista e la capacità di raccontare la spiritualità senza stereotipi. Due candidature ai David di Donatello e un incasso di quasi 200 mila euro al box office italiano testimoniano l’interesse crescente per un cinema che osa rimettere al centro figure femminili complesse, spesso dimenticate dalla grande narrazione storica.