Rai, arriva una storia vera italiana che spezza il cuore: preparate i fazzoletti

“Stranizza d’amuri” arriva su Rai 3 a luglio: una storia d’amore vera e che fa parte della memoria italiana, ambientata nella Sicilia degli anni ’80.

Una storia che parla d’amore, ma anche di silenzi. Di sguardi rubati, di libertà negate e di una società che non perdona ciò che non comprende. Stranizza d’amuri, il film d’esordio alla regia di Giuseppe Fiorello, andrà in onda in prima serata su Rai 3 a luglio. Un appuntamento da non perdere, non solo per la qualità del film, ma soprattutto per il suo valore civile e umano.

Fiorello sceglie di raccontare una delle pagine più tragiche e dimenticate della storia recente italiana, ispirandosi al “delitto di Giarre”: un fatto di cronaca realmente accaduto nel 1980, in una Sicilia ancora profondamente chiusa, in cui due adolescenti, Giorgio Agatino Giammona e Antonio Galatola, furono trovati uccisi. Il loro unico “errore”? Amarsi. Erano omosessuali, e questo bastava per condannarli.

Rai, arriva una straziante storia vera: ambientata nella Sicilia anni '80

Stranizza d’amuri non è certamente solo un film documentario e lo vedremo in onda il 5 luglio su Rai 3. È una rivisitazione emotiva, un racconto ispirato ai fatti reali che sceglie di spostare la narrazione all’estate del 1982, in coincidenza con la vittoria dell’Italia ai Mondiali. Un momento storico in cui il Paese era euforico, ma che per molti non significava libertà. Per Gianni e Nino, i due protagonisti, non c’era nulla da festeggiare. Il loro incontro, avvenuto per caso dopo un incidente in motorino, segna l’inizio di una relazione intensa, sincera, ma condannata a vivere nell’ombra.

Il film si muove su due registri distinti. Nella prima parte, lo spettatore assiste alla nascita dell’amore tra i due ragazzi. Un amore giovane, puro, pieno di speranza. Una Sicilia assolata, fatta di strade sterrate e sorrisi complici, fa da sfondo a questa scoperta della felicità. Tutto cambia nella seconda metà, quando le pressioni sociali e familiari iniziano a schiacciare la libertà dei protagonisti. Le voci, i giudizi, i sospetti diventano una prigione. E il sentimento che li unisce, invece di essere accolto, viene messo sotto processo.

scena stranizza d'amuri
Una scena del film Stranizza d'amuri

Fiorello, alla sua prima prova dietro la macchina da presa, dimostra una sensibilità sorprendente. La sua regia è misurata, poetica, mai retorica. Non cerca la lacrima facile, ma lascia che siano i dettagli, un gesto, un silenzio, una canzone, a parlare. Il titolo del film è un omaggio a Franco Battiato, e la sua Stranizza d’amuri accompagna la colonna sonora con tutta la forza evocativa che solo la musica può avere. Un omaggio sentito, che lega arte e memoria. La Rai ha deciso di mandare in onda alcuni tra i film meglio riusciti degli ultimi anni per tutta l'estate.

Un grande successo: Nastro d'Argento e David di Donatello

Il film ha conquistato pubblico e critica. Ha ricevuto il Nastro d’Argento come miglior esordio alla regia e ha ottenuto due candidature ai David di Donatello. Al botteghino ha incassato circa 1,3 milioni di euro, risultato importante per un’opera prima che affronta temi tutt’altro che semplici. Il vero valore di Stranizza d’amuri sta, al di là del successo e del gusto del pubblico, nel suo messaggio.

Un film che mostra quanto può essere difficili essere sé stessi in un mondo che impone maschere. È una riflessione su quanto possa essere crudele il giudizio collettivo, su quanto male facciano le parole dette a mezza voce, gli sguardi storti, le porte chiuse. Al tempo stesso è una celebrazione dell’amore, in tutte le sue forme. Un amore che cerca di resistere, di sopravvivere, anche quando tutto intorno spinge a negarlo. Guardarlo significa fare i conti con una parte della storia italiana che ha lasciato, purtroppo, un segno indelebile.