Don Milani – Il priore di Barbiana: il ritorno della fiction che ha commosso tutta l'Italia con l'unico Sergio Castellitto.
Sta tornando in onda una delle fiction più emozionanti della televisione italiana. Don Milani – Il priore di Barbiana, interpretata da uno straordinario Sergio Castellitto, riaccende l’attenzione su una figura rivoluzionaria e amatissima: Don Lorenzo Milani. A distanza di quasi trent’anni dalla sua prima messa in onda su Rai 2, questa miniserie del 1997 torna a commuovere e far riflettere. Un’opera che non ha perso un briciolo della sua forza, capace ancora oggi di parlare alle coscienze e scuotere le fondamenta del pensiero educativo e sociale.
Diretta da Andrea e Antonio Frazzi, con la sceneggiatura di Sandro Petraglia e Stefano Rulli, la fiction si impone come uno dei primi grandi ritratti televisivi di religiosi proposti dalla Rai negli anni Novanta. Ma sarebbe riduttivo considerarla solo una biografia spirituale. È un viaggio profondo nel cuore dell’Italia del dopoguerra, un ritratto spietato e dolce al tempo stesso di un Paese diviso tra ricchezza e povertà, fede e disillusione.
Stasera in tv, il ritorno dell'incredibile fiction con Sergio Castellitto: emozioni forti
La fiction va in onda stasera in tv, 25 giugno 2025, su Tv2000 (canale 28 del digitale terrestre), alle ore 21.06. La storia si sviluppa attraverso una serie di flashback, in cui Don Milani, consapevole della malattia che lo sta consumando, ripercorre la sua vita. Una vita breve, ma intensa, spesa per gli ultimi, per i dimenticati, per i bambini che nessuno voleva ascoltare. Tra le scene più potenti, c’è quella della fondazione della scuola a San Donato di Calenzano, primo esperimento di quella che diventerà una vera rivoluzione educativa. Poi, l’arrivo a Barbiana, un piccolo borgo tra le colline toscane, dove Milani dà vita a una scuola popolare che sfida le regole e sovverte le gerarchie. Niente voti, nessuna bocciatura, ma studio rigoroso, cultura condivisa, spirito critico e dignità.

In un’Italia ancora schiacciata dalle disuguaglianze, Don Milani insegnava ai figli dei contadini a leggere il mondo. Li preparava a difendersi con le parole, con la conoscenza, con la consapevolezza dei propri diritti. Tutto questo culmina nella stesura collettiva della Lettera a una professoressa, manifesto pedagogico scritto con i suoi allievi poco prima della sua morte, nel 1967. Castellitto riesce a dare corpo e anima a un personaggio difficile, profondo, scomodo. Non cede mai alla retorica, non cerca scorciatoie emotive. Il suo Don Milani è duro, ironico, appassionato, fragile. Il carisma dell’attore si fonde con la spiritualità del sacerdote, creando un’interpretazione che resta impressa nella memoria. Accanto a lui, un cast solido e convincente, con Ilaria Occhini, Roberto Citran e Gianna Giachetti, capaci di restituire un contesto credibile e vibrante.
La regia dei fratelli Frazzi è asciutta, rispettosa, mai invadente. L’atmosfera è scandita dalla colonna sonora originale di Luis Bacalov, che aggiunge profondità e pathos alla narrazione. Tutto contribuisce a creare un racconto che non è solo cronaca, ma emozione pura. Il ritorno di questa miniserie è un’occasione preziosa. Non solo per riscoprire la figura di Don Milani, ma anche per riflettere sul valore dell’educazione come strumento di liberazione. Il messaggio del priore di Barbiana è più attuale che mai. In un’epoca in cui le disuguaglianze crescono e la scuola fatica a tenere il passo con i cambiamenti sociali, le sue parole risuonano come un monito.
Perché vale la pena vederla
Don Milani non cercava fedeli, ma cittadini. Non voleva discepoli, ma coscienze libere. Questa fiction, del resto, lo racconta con una forza rara, con una sincerità che ancora oggi riesce a toccare corde profonde. La Rai, con questa produzione, ha offerto al pubblico un’opera di altissimo livello, che non teme il tempo. Vederla oggi significa fare i conti con il passato per comprendere meglio il presente. Vuol dire, in qualche modo, guardare in faccia la responsabilità collettiva verso chi resta indietro. Per questo Don Milani – Il priore di Barbiana non è solo una fiction. È un gesto di memoria, un atto di giustizia, una lezione di umanità. Il suo ritorno in tv non poteva arrivare in un momento più necessario.