Dimentica le repliche estive: Rai punta in alto con un film mai visto prima

Rai Cinema accende l’estate 2025: grandi film d’autore in prima serata.

Quando il piccolo schermo rallenta il passo e l’offerta di fiction e programmi originali si dirada, è proprio lì che la Rai sceglie di sorprendere. L’estate 2025 sarà tutt’altro che povera di emozioni per gli spettatori, grazie a una programmazione cinematografica d’eccellenza pensata da Rai Cinema. Un palinsesto che non si limita a riempire i vuoti stagionali, ma punta a conquistare il pubblico con titoli forti, autoriali, capaci di scuotere coscienze e accendere riflessioni. Un segnale chiaro: anche nei mesi caldi, la qualità non va in vacanza. E non è un caso se la Rai ha scelto proprio questo momento dell’anno per portare per la prima volta in prima serata un film che ha fatto incetta di premi, infiammando la critica e il pubblico in sala.

Rai Cinema, l'estate si accende: in tv il film mai visto prima

Il 28 giugno su Rai 3 andrà in onda Palazzina Laf, il film diretto e interpretato da Michele Riondino, tratto da una storia vera e durissima, ambientata nel cuore di Taranto. Accanto a lui, un intenso Elio Germano. Due protagonisti straordinari per un racconto che non ha paura di affrontare il potere e l’ingiustizia sociale. Vincitore di David di Donatello e Nastri d’Argento, Palazzina Laf segna l’inizio di un ciclo cinematografico estivo che punta in alto. Un debutto televisivo atteso, che conferma l’ambizione della rete pubblica: offrire contenuti di valore anche fuori stagione. Il film di Riondino e Germano è solo l’apertura di un ventaglio di titoli che, per tutto luglio e agosto, accompagneranno le serate degli italiani con storie potenti, emozionanti e profondamente radicate nella nostra memoria collettiva.

elio germano scena film
Elio Germano in una scena del film Palazzina Laf, fonte: YouTube

I film da non perdere: da “I Cento Passi” a “Qui rido io”

Il 4 luglio sarà la volta de I Cento Passi, il capolavoro di Marco Tullio Giordana con Luigi Lo Cascio nei panni di Peppino Impastato. Un film imprescindibile, che ancora oggi parla forte e chiaro, raccontando la resistenza civile di un ragazzo che ha avuto il coraggio di opporsi alla mafia. Il giorno successivo, il 5 luglio, andrà in onda Stranizza d’amuri, uno dei film più poetici e delicati degli ultimi anni. Una storia d’amore giovane e fragile, ambientata nella Sicilia degli anni Settanta, capace di toccare corde profonde con una narrazione semplice e struggente.

Il 18 luglio sarà invece il turno de La tenerezza, firmato da Gianni Amelio. Un film raffinato, dominato dall’interpretazione magistrale di Renato Carpentieri, che indaga le ferite dell’animo umano e la possibilità del perdono. Sette giorni dopo, il 25 luglio, la programmazione propone Tutto il mio folle amore, con Claudio Santamaria e Giulio Pranno. Un viaggio fisico e interiore, liberamente ispirato alla storia vera di Franco e Andrea Antonello, padre e figlio uniti da un legame profondo e complesso.

A chiudere questo straordinario ciclo sarà Qui rido io, in onda il 30 agosto. Diretto da Mario Martone, il film racconta la vita di Eduardo Scarpetta, interpretato da Toni Servillo, restituendo tutta la vitalità e le contraddizioni del teatro napoletano di fine Ottocento. In un momento dell’anno tradizionalmente meno vivace sul fronte televisivo, la Rai sceglie la via dell’eccellenza. Non si accontenta di riempire spazi, ma propone storie che lasciano il segno. Una scelta editoriale che parla di fiducia nel pubblico, nella sua capacità di apprezzare contenuti impegnati anche lontano dalla comfort zone della fiction tradizionale.

Il grande cinema, quello che scuote e commuove, si fa spazio nel prime time estivo con determinazione. Non si tratta solo di intrattenimento, ma di una vera e propria operazione culturale. Ogni titolo selezionato è il frutto di una precisa volontà di restituire alla televisione pubblica un ruolo attivo nella costruzione del pensiero critico e dell’identità collettiva. La sfida è chiara: emozionare ancora, anche quando il resto della programmazione rallenta. Basti pensare ai titoli scelti, per affermare che, da questo punto di vista, Rai Cinema ha già vinto.