Dimentica le Maldive, quest'isola in Italia è un vero sogno ad occhi aperti. Incantevoli angoli e un mare che lascia senza fiato tutti i suoi visitatori. Ecco di quale meraviglia si tratta.
C’è un luogo in Italia che sembra uscito da una cartolina tropicale, eppure è reale, vicino e (ancora) sorprendentemente poco conosciuto. Si chiama Palmarola, ed è una delle perle del Mar Tirreno, una gemma segreta dell’arcipelago delle Isole Ponziane. Nascosta a circa 10 chilometri da Ponza, questa piccola isola incontaminata è capace di togliere il fiato per la sua bellezza selvaggia, i colori del mare che nulla hanno da invidiare ai Caraibi e un’atmosfera da avventura primordiale.
Chi ci mette piede difficilmente se la dimentica. È un paradiso a portata di traghetto, economico rispetto alle mete esotiche, e capace di stregare chi cerca natura pura, silenzio, esplorazione e immersione in scenari mozzafiato. Un luogo senza alberghi, senza strade, senza folla. Un posto dove il tempo sembra essersi fermato, e dove è la natura a dettare le regole.
Un paesaggio primitivo tra scogliere, grotte e mare cristallino
Palmarola è spesso definita “la sorella segreta di Ponza”, ma in realtà ha un’identità tutta sua. Per forma, è affettuosamente soprannominata “la Forcina” per il suo profilo stretto e allungato. Appena la si scorge dal mare, si rimane colpiti dalle sue scogliere a picco, dai faraglioni imponenti, dalle grotte marine nascoste e dalle piccole calette solitarie, che sembrano scolpite da mani divine. Non ci sono insediamenti stabili: l’isola è disabitata, salvo qualche sporadica presenza estiva.
Questo la rende un luogo perfettamente conservato nella sua essenza più autentica. Il nome Palmarola deriva dalla presenza della palma nana mediterranea (Chamaerops humilis), l’unica palma spontanea dell’Europa, che cresce rigogliosa sulle sue colline assolate. L’isola ha origini vulcaniche e presenta tre rilievi principali: Monte Guarnieri, il più alto con i suoi 249 metri, Monte Tramontana e Monte Radica. È ricca di ossidiana, una roccia vetrosa nera utilizzata già nel Neolitico per fabbricare strumenti e armi.

La vegetazione di Palmarola è tipicamente mediterranea: oltre alle palme nane, troviamo eriche, lecci, ginepri e lentischi. Ma è soprattutto la fauna a rendere speciale questo luogo: qui vive una rara lucertola endemica, la Podarcis siculus palmarolae, unica al mondo. Il mare, poi, è un caleidoscopio di vita: cernie, murene, aragoste e pesci multicolori popolano le acque limpide, ideali per snorkeling e immersioni. Le sue grotte sommerse, i passaggi tra i faraglioni e le pareti verticali attirano biologi marini, fotografi e appassionati da tutto il mondo.
Anche se l’isola è priva di centri abitati, offre angoli incantevoli da esplorare, ciascuno con il proprio carattere. Cala del Porto (detta anche O’Francese) è l’unica vera spiaggia sabbiosa dell’isola. Qui si trova anche un piccolo ristorante stagionale, dove si può mangiare con vista sul blu, e alcune case-grotta scavate nella roccia, testimonianze di un’epoca remota. Il Faraglione di San Silverio, con la sua piccola cappella, è un simbolo dell’isola. Il santo, patrono di Ponza e Palmarola, veglia sulle onde da questa suggestiva roccia solitaria. I Faraglioni di Mezzogiorno, a sud dell’isola, creano un micro-arcipelago incantato, con il celebre Grottone di Mezzogiorno, una cavità che riflette giochi di luce incredibili. La Cattedrale è un gruppo di alte e strette grotte marine il cui profilo ricorda le navate gotiche di una cattedrale sommersa. Ideali per nuotare tra luci e ombre, sembrano uscite da un film fantasy.
Palmarola, l'isola da visitare almeno una volta nella vita
Palmarola non è solo natura, ma anche storia e mito. Le tracce più antiche risalgono al Neolitico, con ritrovamenti di ceramiche, utensili e punte in ossidiana. Nel XVIII e XIX secolo fu rifugio per pirati, contadini e pescatori, che coltivavano grano, legumi e viti, vivendo in simbiosi con l’ambiente. Le case-grotta, oggi abbandonate o usate come rifugi stagionali, raccontano un passato fatto di ingegno e resilienza: scavate direttamente nella roccia, proteggevano dal sole e dalle intemperie, fungendo da magazzini, stalle e abitazioni. Secondo la leggenda, Ulisse passò proprio qui durante il suo viaggio di ritorno da Troia, affrontando le sirene tra le onde tirreniche. Un’aura mitologica che ancora oggi rende l’isola un luogo dal fascino ancestrale.
Raggiungere Palmarola è parte dell’avventura. L’isola non ha un porto turistico vero e proprio, ma si può visitare partendo da Ponza, con barche private, escursioni giornaliere o taxi del mare. Non ci sono strade, hotel, né negozi: tutto ciò che serve deve essere portato con sé, proprio come un esploratore moderno. Ma è proprio questo che la rende irresistibile per chi cerca un’alternativa alle vacanze mainstream: una full immersion nella natura più pura, lontano dal turismo di massa e dai resort patinati.