Italiano in Corea del Sud scopre che mangiano il brodo con il ghiaccio: ecco cosa ha rivelato e che gusto ha.
Un viaggio in Corea del Sud non è solo templi, grattacieli e tecnologia all’avanguardia, è anche e soprattutto un’esperienza gastronomica che colpisce i sensi e lascia ricordi indelebili. A raccontarlo con entusiasmo è l’influencer italiano conosciuto sui social come @prattquello, che ha documentato il suo percorso tra i profumi e i sapori del mercato di Namdaemun, uno dei più iconici di Seul. Fin dal primo assaggio, è chiaro che questo viaggio ha avuto come protagonista il cibo. Del resto, va chiarito fin da subito, non si tratta di piatti qualunque. Il mercato è un concentrato di tradizione, creatività e sorprese che possono spiazzare anche i palati più esperti.
Italiano in Corea del Sud scopre il brodo con ghiaccio, ecco che gusto ha
La prima scoperta di @prattquello sono stati i japchae hotteok. A prima vista sembrano semplici focacce fritte, ma al loro interno custodiscono un ripieno davvero insolito: spaghetti trasparenti realizzati con amido di patata. Non è un abbinamento comune, almeno per chi è abituato alla cucina mediterranea. Eppure, proprio questo contrasto tra il croccante dell’esterno e la morbidezza del ripieno ha conquistato l’influencer. L’impasto, a base di farina di grano, viene fatto lievitare per ore prima di essere fritto o cotto su piastra. Il risultato? Una vera esplosione di sapori. Secondo il racconto di @prattquello, il gusto è strepitoso e la consistenza perfetta per iniziare il tour gastronomico con il piede giusto.
Visualizza questo post su Instagram
Una delle tappe più coinvolgenti è quella in cui @prattquello prova i kalguksu. Questo piatto tradizionale è a base di tagliatelle di farina di grano servite in un brodo caldo. Ma quello che colpisce è la consistenza: le tagliatelle, simili ai lamian cinesi, hanno un sapore ricco e deciso, esaltato dalla presenza delle alghe. La prima ciotola è bollente e viene servita accompagnata da una tazza di tè. È un piatto che scalda, non solo il corpo ma anche l’anima. Perfetto per affrontare una giornata di freddo invernale o semplicemente per recuperare energie dopo una lunga camminata.

Il viaggio prosegue con una delle scoperte più affascinanti: il naengmyeon. A differenza delle altre pietanze, qui si parla di un brodo freddo, servito con spaghetti sottili e spesso arricchito con ghiaccio vero e proprio. Una contraddizione solo apparente, perché in Corea del Sud esiste un detto: "In inverno si mangia freddo per scaldarsi, e in estate si mangia caldo per raffreddarsi". L’influencer opta per la versione “in bianco”, quella più essenziale e autentica. È un piatto che sorprende per la sua leggerezza e al tempo stesso per la profondità del sapore. Un connubio perfetto tra tradizione e filosofia del cibo, che racconta molto della cultura coreana.
I ravioli coreani: un tripudio di sapori
In seguito, è il momento di scoprire gli O’Mandu. Non si tratta dei classici ravioli a cui si è abituati, ma di versioni giganti, ripiene e saporite. Si trovano in diverse varianti, con gusti che vanno dal vegetariano al più deciso a base di carne o pesce. L’influencer sottolinea il profumo inconfondibile di questi ravioli, un mix di spezie e impasto cotto a vapore che si diffonde per tutto il mercato. Il sapore? Intenso ma bilanciato, capace di avvolgere il palato senza mai stancare.
Il mercato di Namdaemun non è solo un luogo dove si mangia bene. È una finestra aperta sulla quotidianità del popolo coreano. Ogni bancarella racconta una storia, ogni piatto è il risultato di anni di tradizione tramandata e reinventata. Non servono grandi ristoranti per capire l’anima gastronomica di un Paese: basta camminare tra i vicoli affollati, lasciarsi guidare dai profumi e assaggiare senza timore.