Su Netflix c'è un'intensa Valeria Golino: ecco la serie tv da recuperare nel cuore di Napoli.
È una Napoli lontana da cartoline e cliché quella che prende vita in La vita bugiarda degli adulti, la serie Netflix tratta dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante. Con Valeria Golino nel ruolo chiave di Vittoria, questa produzione italiana racconta la trasformazione crudele e confusa dell’adolescenza, attraverso lo sguardo lucido e tagliente di una ragazzina che scopre quanto sia sottile il confine tra verità e menzogna.
Netflix, la serie con Valeria Golino da vedere: una Napoli da riscoprire
La storia si apre con Giovanna, una ragazza della Napoli bene, cresciuta tra libri, raffinatezze borghesi e una famiglia che, almeno in apparenza, sembra perfetta. Ma la scoperta di un nome proibito, quello di Vittoria, la sorella del padre, apre una crepa. Da quel momento, inizia un percorso a ritroso, verso un passato familiare rimosso e una Napoli molto diversa da quella a cui Giovanna è abituata. Questa seconda Napoli, quella di Vittoria, è viscerale, contraddittoria, e soprattutto vera. Un universo dove la lingua è aspra, i rapporti sono intensi e il rancore serpeggia tra i palazzi scrostati. Qui Giovanna incontra una versione alternativa della vita, ma anche di sé stessa. È proprio in questo scontro tra due mondi che la protagonista si costruisce, inciampando, cadendo, ma anche imparando a guardare oltre le apparenze.
Valeria Golino dà corpo e voce a Vittoria con un’intensità che domina ogni scena. È una donna ruvida, piena di contraddizioni, che odia il fratello per quello che rappresenta e si affeziona alla nipote proprio perché le somiglia. Il suo personaggio è il vero detonatore del cambiamento: una figura scomoda, ma necessaria, che obbliga Giovanna a confrontarsi con le zone d’ombra della propria famiglia. La Golino riesce a restituire tutta la potenza di un personaggio femminile scritto con grande profondità. Vittoria è feroce e fragile, protettiva e manipolatrice, e incarna un'umanità che affonda le radici nella Napoli popolare e nel senso di ingiustizia sociale che impregna le relazioni.

Perché vale la pena vederla
La vita bugiarda degli adulti non è semplicemente la storia di una ragazza che cresce. È una riflessione sulla disillusione, sul tradimento delle figure adulte e sulla necessità di reinventarsi. Giovanna, interpretata da una convincente Giordana Marengo, è un personaggio che cambia pelle a ogni episodio. Il suo sguardo, inizialmente ingenuo e idealista, si fa via via più consapevole, più tagliente, fino a diventare specchio del cinismo che la circonda. Il titolo della serie non mente: gli adulti lo fanno, omettono, si nascondono dietro una maschera sociale. Giovanna ne rimane prima confusa, poi affascinata, e infine disgustata. Ma proprio in questa contraddizione si gioca la sua maturazione. La Napoli di Ferrante è lo sfondo perfetto per questo tipo di racconto: una città piena di doppi fondi, dove nulla è mai come sembra.
Diretta da Edoardo De Angelis, la serie riesce a essere fedele allo spirito ferrantiano senza cadere nella tentazione dell’imitazione. I toni sono cupi, quasi da noir psicologico, e l’ambientazione anni Novanta è resa con attenzione ai dettagli, senza nostalgie gratuite. Le inquadrature ravvicinate e i colori desaturati rendono palpabile il disagio della protagonista, la sua progressiva perdita dell’innocenza. Il ritmo, a tratti lento, non è un difetto ma una scelta precisa: serve a far sedimentare i non detti, i silenzi carichi di tensione, le espressioni che dicono più di mille parole. In questo senso, la serie si distingue da molte altre produzioni italiane: osa rallentare, scavare, prendersi il tempo di mostrare la complessità dei personaggi.